Nazionale, che brutta figura

Nazionale, che brutta figura Vittoria striminzita dell'Italia di Sacchi su Malta che sbaglia un rigore e fa soffrire gli azzurri nel finale Nazionale, che brutta figura E Baresi, espulso, non andrà in Portogallo LA VALLETTA DAL NOSTRO INVIATO Non diciamo uno schifo, ma quasi. L'Italia della nuova frontiera regola Malta al culmine di uno zibaldone di partita, e così, per tirare avanti, ammesso che sia decoroso scendere a patti del genere, bisogna rifarsi a discorsi vecchi come il cucco, tipo conta solo il risultato. Succede di tutto, allo stadio Ta' Qali. Se i gol di Vialli e Signori rientrano nella logica, dove collocare il raptus che, al 67', colpisce Franco Baresi, spingendolo a un fallo di mano che procura un rigore tanto palese quanto assurdo, e gli costa l'espulsione? Proprio lui, il simbolo, il capitano, l'uomo su cui Matarrese e Sacchi avevano investito mazzi di fiori e quintali di reputazione. Ma l'Arrigo è nato con la camicia: San Pagliuca, al primo (e unico) intervento di tutto il pomeriggio, strega Laferla e gli ribatte il tiro. La rete, splendida e imparabile, Ghe;l; maltesi siglano nel velenoso finale (azione a tutto gas fra Scerri e Busuttil e tocco irridente di Gregory) ribadisce quanto sia vulnerabile la difesa azzurra senza il suo capo storico. E la squalifica, automatica, gli impedirà di prendere parte alla cruciale trasferta in Portogallo, il 24 febbraio. Allegria. E' un'Italia sbiadita e pasticciona quella che, per un tempo, rumina calcio a ridosso dell'area avversaria. Nessuno accende la luce. Il vento disturba, e molto, le squadre. Nella prima parte spira a favore di Malta, nella seconda prò azzurri. Ma non è questo il punto, come non va presa alla lettera l'assenza di Roberto Baggio. Sacchi, testardo, non demorde. Maldini a destra, con Eranio. Di Chiara a sinistra, con Evani. Al centro, Donadoni e Albertini, pallidi e vacui facitori. Davanti, il solito Vialli, sin troppo generoso, per usare un termine a lui caro, e Signori, sin troppo frenato, dagli ordini di scuderia e dalla marcatura del prode Silvio Velia. Malta marca a uomo. Per mezz'ora, regge in bellezza. E' sua la prima occasione, su cross di Saliba dalla destra e incornata (alta) di un Buhagiar sorprendentemente libero e addirittura in compagnia (Gregory). E i famosi schemi provati e riprovati in laboratorio? Acqua fresca. Vialli, per affrancarsi da Galea, deve ricorrere a una estemporanea rovesciata (10', traversa), sugli sviluppi di un angolo (di Donadoni) e non, come si dice, di un'azione «alla mano». Striscioni scurrili, accenni di rissa in curva: e qua e là una pericolosa tensione, che comunque non condiziona l'eccellente arbitro. Complimenti allo speaker per aver ricordato, a bocce ferme, e speranze ancora vergini, Gianni Brera, il più grande di tutti. Pippo Psayla è un trapattoniano, e come tale si adegua al curriculum, e ai nomi, degli avversari. Buttigieg è un libero senza paura, Brincat e Saliba bloccano a destra Di Chiara ed Evani, Buhagiar e Scerri disturbano, a sinistra, Maldini ed Eranio. In at- tacco, Busuttil, ex Verbania, si batte alla grande, ma è spesso solo contro due (Costacurta-Baresi) e ancora più spesso in fuorigioco. Che tocco dì palla, però. Gregory e Laferla si occupano di Donadoni e Albertini: un'impresa non certo da titani. L'Italia accumula angoli (12 a 0), ma gira penosamente in folle. Per carità, la traversa di Vialli (10') è jella, ma non creiamo tante occasioni. Anzi: Vialli ne spreca una al pronti-via, su lancio di Baresi, e Maldini, a capo dell'unico spunto degno di lui, staffila di poco sopra la traversa al 30'. Perché la musica cambi, si fa per dire, e Sacchi corra ai ripari, ci vuole uno stiramento. Fuori Di Chiara e, alla ripresa, dentro Bianchi. F.d ecco che, di paradosso in paradosso, l'Ital-Milan deve a un interista la sola scintilla di un'inguardabile recita. Bianchi si piazza a destra, laddove il rozzo Camilleri ha rilevato un-mediocre Buhagiar, e contribuisce? «ta 'Snellire fl traffico. Maldini scala a sinistra, come logica comanda. Non pago, Sacchi richiama il più opaco Donadoni che si ricordi e sguinzaglia Simone, quando, nei suoi panni, avremmo dato corda al redivivo Casiraghi: alla luce, soprattutto, del numero di cross prodotti. Simone si attesta dietro le punte, lui che è una freccia. Nervosa e «aggredita» verbalmente dall'Arrigo, l'Italia si ributta sotto e passa. Due gol nel giro di tre minuti. Il primo al 60': parabola di Evani e zampata di Vialli. Il secondo al 63', in contropiede: servizio di Bianchi e plastico pallonetto di Signori. La follia di Baresi - che da ultimo difensore interrompe al limite dell 'area (dentro? fuori?), con una plateale manata, un fraseggio tra Busuttil e Scerri - ci lascia in dieci e, quel che è peggio, ci fa perdere la testa. Pagliuca rintuzza il rigore di Laferla, Psayla ricorre a forze fresche (R. Velia al posto di Saliba), Eranio e Vialli (in rovesciata) sfiorano il tris, Malta va in gol con Gregory, fra gli applausi. E l'Italia? Due punti e a capo. In tutti i sensi. Prima che sia troppo tardi. Roberto Eteccantini .;:v.;.v:::;:<.:;:..;.«^>: Vialli, sopra e Signori, a fianco in due sequenze d'attacco della partita di Malta Lo juventino, a parte il gol, ha mostrato più volontà che smalto, mentre il laziale pur segnando ha sofferto troppo la marcatura degli avversari