Cruise avvocato e gentiluomo

Cruise avvocato e gentiluomo PRIME CINEMA «Codice d'onore» di Bob Reiner Cruise avvocato e gentiluomo CHISSÀ' come reagirà il pubblico italiano, così disincantato e deluso sulle proprie istituzioni, di fronte a «Codice d'onore»: un dramma processuale militare all'antica americano dove si analizzano le contraddizioni e i vizi di un sistema senza sognarsi di metterlo in discussione; e dove si fa luce sulla verità senza che un potere occulto intervenga a fermare il corso della giustizia. Si direbbe che Oltreoceano c'è ancora qualcuno che crede nel dibattito sulla pubblica moralità: come il giovane Aaron Sorkin che ha scritto «A Few Good Men» per le scene, come il pubblico di Broadway che si è affollato alle 449 repliche facendone uno dei successi della stagione 1989-'90, come il regista Rob Reiner che ora lo ha portato sullo schermo su sceneggiatura dell'autore. Nella base navale di Guantanamo a Cuba un marine è trovato ucciso e dell'omicidio vengono accusati due commilitoni la cui difesa viene affidata a Tom Cruise. Più incline a giocare a baseball che a studiare gli incartamenti, il brillante avvocato della Marina è noto per le qualità di patteggiatore che gli permettono di vincere le cause senza arrivare in tribunale. Ma stavolta la graziosa Demi Moore, del servizio investigativo, riesce a richiamare il collega alle sue responsabilità stuzzicandolo nell'Edipo. Figlio di un grande avvocato, Cruise ha un rapporto conflittuale con l'immagine patema ed entrando per la prima volta in aula ce la mette tutta. Del suo coraggio e della sua dialettica faranno le spese i protervi mandanti dell'assassinio, il colonnello Jack Nicholson e il suo sottoposto Kiefer Sutherland, convinti di poter applicare il ta- cito «Codice rosso» dei marines anche quando contrasta con l'etica e con la legge. Sebbene Nicholson sia implacabile nel rendere odioso il proprio personaggio in un'interpretazione da nomination (e il bravo Sutherland non è meno bieco), il film non intende demonizzare quanto distinguere le regole del comportamento militare in pace e in guerra. Ragion per cui qualcuno lo troverà ideologicamente debole o conservatore. Tuttavia non si possono negare la solida struttura della storia e dei dialoghi, l'ottimo gioco di squadra degli attori e soprattutto là maestria di Reiner narratore raffinatissimo. Alessandra Levantesi CODICE D'ONORE (A Few Good Men) di Rob Reiner con T. Cruise, J. Nicholson, D. Moore, K. Bacon, K. Sutherland Usa 1992. Drammatico Eliseo Grande, Nazionale 1 di Torino; Ambasciatori, Maestoso di Milano; Augustus, Embassy, Quirinale di Roma. Demi Moore in «Codice d'onore»

Luoghi citati: Cuba, Few, Milano, Roma, Torino