La Robe di Kappa mette Roma sotto esame
La Robe di Kappa mette Roma sotto esame BASKET Nel pomeriggio al Ruffini l'anticipo televisivo tra la squadra torinese e la Virtus (ex Messaggero) La Robe di Kappa mette Roma sotto esame Da quando c'è Casalinigli ospiti non hanno perso una partita Torino contro Roma e, dentro, un po' di Milano. L'anticipo tv di oggi pomeriggio al Ruffini (inizio ore 17, in tv il secondo tempo dalle 17,45) tra la Robe di Kappa e la Virtus Roma (cioè l'ex Messaggero) è uno scontro metropolitano: da una parte la Kappa, che è torinesissima, dall'altra una Virtus che, negli ultimi tempi, di romano ha ben poco. Sia nella squadra, ancor più nella dirigenza (monzesebolognese), soprattutto nell'allenatore, quel Franco Casalini che è il più milanese di quelli attualmente sulla piazza, cresciuto nell'Olimpia, attuale Philips, assistente «storico» di Dan Peterson, poi coach in prima persona. Conclusa la sua esperienza a Milano, tre stagio¬ ni fa, Casalini è rimasto per un po' nell'ombra. La chiamata per subentrare a Paolo Di Fonzo a Roma è giunta improvvisa. Si è messo al lavoro con l'entusiasmo della prima volta e i risultati gli hanno dato finora ragione: quattro partite, quattro vittorie, rimessi in sesto campionato e Coppa Korac. «Credo - dice Casalini - di aver portato solo chiarezza e serenità. Ho puntato molto sull'elemento umano. In questa squadra ci sono dei grandi giocatori che hanno solo bisogno di potersi esprimere». Forse ha portato qualcosa della vecchia Milano. «C'è molto, nello spirito, nella voglia di vincere, nella capacità dei giocatori di essere manager di se stessi». Di fronte a questa Roma «milanesizzatasi» anche davanti alle difficoltà (manca Dell'Agnello, ingessato e fuori squadra per venti giorni ma Casalini dice che «oggi bisognerà che tutti diano qualcosa in più anche per la sua assenza in quanto una squadra deve cercare di essere forte sempre») c'è una Kappa per la quale l'aggettivo giusto - per stessa ammissione del suo allenatore Federico Danna - è «indecifrabile»: capace di buone prove e di tonfi clamorosi. «Abbiamo la discontinuità come regola» sospira Danna. Gli ultimi due turni di campionato sono stati emblematici: «Contro Milano ci eravamo espressi piuttosto bene, a Bologna siamo stati proprio brutti. D'accordo che la Knorr è la squadra più forte in Italia ma una maggior solidità e concretezza sarebbe logico aspettarsele». I tanti incidenti di questa prima parte di stagione (l'ultimo infortunato Prato è fresco di intervento chirurgico e ne avrà per alcuni mesi), la necessità di ricominciare spesso il lavoro daccapo per inserire Wright o il recuperato Valente, la gioventù della squadra, non bastano a giustificare l'altalena di risultati che dà all'allenatore «molte insicurezze» sull'atteggiamento di questa Kappa di fronte a qualsiasi avversario. Danna, comunque, promette una Robe di Kappa «arrabbiata e decisa a portarsi a casa i due punti». Forse perché è proprio contro le «grandi» che riesce ad esprimersi al meglio. In fondo, le uniche due vittorie casalinghe sono venute proprio contro i campioni d'Italia della Benetton e contro la Philips. «Non posso negare che la tesi abbia un certo fondamento - dice Danna -. Ma non credo che ci sia un atteggiamento diverso quando si tratta di affrontare Treviso o Rimini. Forse solo quando giochiamo contro la Philips ci sono motivazioni differenti, quasi da derby per la rivalità tradizionale che esula dal campo cestistico per sconfinare in quello calcistico o industriale». Gabriele Tacchini
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