Loretta, torno per Amato di Fulvia Caprara
Loretta, torno per Amato La Goggi da domani in «Canzoniere delle feste» su Raidue Loretta, torno per Amato «Farò le imitazioni imparate da Noschese La tv è cambiata, Alba è un fenomeno» ROMA. E' abbronzata, rilassata, cosciente delle proprie virtù e dei propri limiti come di rado accade alla gran parte delle nostre telestar: Loretta Goggi, che quest'anno festeggia i 33 anni di carriera, torna in tv su Raidue (dal '90 non appariva sugli schermi Rai) con un programma in tre serate (domani, il 28 dicembre e il 4 gennaio alle 20,40) intitolato «Il canzoniere delle feste» e ideato da Adriano Aragozzini e Marcello Mancini. Condurrà, canterà, giocherà con il pubblico, ma soprattutto tornerà al vecchio amore delle imitazioni: sarà il presidente del Consiglio Giuliano Amato, il ministro Rosa Russo Jervolino, Mina, Lady Diana e la regina Elisabetta. Nel panorama dei teledivi lei è un personaggio atipico: spesso scompare dal video, non litiga di frequente e sono rarissime le foto sui rotocalchi che la ritraggono in momenti della sua vita privata. A che si deve questa originalità? «A un dato caratteriale: so di non poter vivere senza la mia professione, ma ho anche mille interessi per i quali sono pronta a sacrificare le ambizioni. La mia vita fatta di viaggi, di barche, di gare, ce l'ho eccome, ma non ho mai pensato di doverla rendere pubblica. Né di dover diventare, in video, un fenomeno di costume. Io sono una professionista e alla tv di oggi questo non basta. Si corre il rischio che la gente, vedendoti, ti dica: "va bene, ma allora?"». Perché, com'è la tv di oggi? «E' cambiata: pochi anni fa si faceva in modo diverso. Adesso non la sento più giusta per me: è urlata, autoritaria. Il contrario di ciò che facevo e vorrei ancora fare. La tv aggressiva ha successo perché ci somiglia. Se la scegliamo vuol dire che la sentiamo vicina». Durante le sue assenze dalla tv, sono nati nuovi personaggi, come Alba Parietti. «Ecco, io non riuscirei mai a diventare come lei, a stare, sempre su tutti i giornali. La trovo bravissima, paragonabile a quello che, nella musica leggera, fu il fenomeno Patty Pravo». Le piacerebbe tornare sul palcoscenico di Sanremo? «Il mondo dello spettacolo è un po' maschilista: anche se io, la Carrà, Mina, abbiamo condotto da sole spettacoli importanti, l'immagine della donna non ne ha guadagnato, è sempre rimasta solo decorativa. Capisco che se si chiama per Sanremo un personaggio come Baudo, tutti i problemi, dal primo all'ultimo, sono automaticamente risolti perché lui è capace di mettere in piedi uno spettacolo in tutte le sue fasi. Il fatto è che al suo fianco resta spazio solo per la valletta, e io per fare la valletta non ho più l'età». Piatto forte di questo «Canzoniere delle feste» saranno le sue imitazioni. Cosa pensa di quelle che si vedono oggi? «E' una vita che non le facevo, avevo voglia di riprovare. Anche per far capire al pubblico che l'imitazione, quella che ho imparato da Alighiero Noschese, è una cosa diversa dalla parodia. E quelle che si vedono oggi sono quasi sempre parodie». Quali sono i suoi prossimi programmi di lavoro? «Tra pochi giorni parto per l'America dove vado a girare la puntata sperimentale di una serie tv: è un piccolo soggetto scritto con il mio compagno Gianni Brezza. Le ultime proposte di fiction che avevo ricevuto mi affidavano sempre ruoli brillanti e allora mi è venuto il desiderio di provare a fare qualcosa di completamente diverso. Poi ci sono dei progetti, ancora vaghi, con Raidue». Fulvia Caprara Loretta Goggi nelle inconsuete vesti di Rosa Russo Jervolino, una delle sue imitazioni ili programma su Raidue, per il«Canzoniere delle feste»: imiterà anche il Presidente Amato
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