Turbolente televisioni di Germania di Emanuele Novazio

Turbolente televisioni di Germania Nuove alleanze Turbolente televisioni di Germania BONN DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Doveva essere la «Cnn» tedesca, in attesa che quella vera, americana, perfezionasse un accordo con la prima o la seconda rete della televisione pubblica, la «Ardo e la «Zdf» in crisi di liquidità e pubblicità. Invece, a pochi giorni appena dal suo lancio, la «N-TV» ha sorpreso amici e concorrenti: ad allearsi con la «Cnn» è stata proprio lei, ultima nata nel turbolento panorama televisivo della Germania unita, e primo canale di sola informazione in lingua tedesca. Ma, ci si chiede a Bonn, si tratta davvero di «alleanza» o di una svendita agli americani? Con oltre il ventisette per cento delle quote, la rete di Atlanta è diventata infatti il principale azionista della neonata news-network, che è partita con un capitale di 60 milioni di marchi e l'impegno degli azionisti a versarne altri cento l'anno almeno fino al 1994, quando si aspetta il primo bilancio positivo. Mentre si prospettano «potenti sinergie» con la casa madre, la guerra delle tv è dunque a una svolta. La «N-TV» - 230 dipendenti, trasmissioni continuate ventiquattr'ore su ventiquattro, bollettini aggiornati ogni quarto d'ora con una forte caratterizzazione economico-finanziaria - è un'avventura multinazionale: a parte la quota acquistata ieri dalla «Cnn», appartiene per il 20 per cento al gruppo «TimeWarner», che a sua volta ha capitali nella «Cnn»; per un altro venti per cento al gruppo inglese «East German Investment Trust», e per il resto al suo presidente Karl-Ulrich Kuhlo, ex giornalista della «Bild Zeitung» e della tv privata «Sat-1»; alla Banca Rothschild e alla famiglia Nixdorf. Dal suo avvio, due settimane fa, la nuova rete trasmette in esclusiva i bollettini della «Bbc» tradotti in tedesco. Ma è soprattutto l'ingresso della società di Atlanta a mettere la «NTV» in una posizione di forza in un momento decisivo per la spartizione del mercato pubblicitario: la «battaglia del cavo» si intensificherà a gennaio con la nascita di un'altra rete d'informazione, la «Vox», e di altri canali di intrattenimento che contenderanno spettatori alle tre principali reti private, «Rtl», «Sat 1» e «Pro 7». «Vox» promette informazione e qualità. «Daremo il la con una programmazione intelligente», annuncia il suo direttore Ruprecht Eser: accanto all'«uso strategico della diretta», la nuova rete - completamente in mani tedesche, dalla «Bertelsmann» al gruppo «Westdeutsche Allgemeine Zeitung» - trasmetterà servizi speciali curati da alcune delle testate più prestigiose, dalla «Zeit» allo «Spiegel» alla «Sueddeutsche Zeitung». Non mancheranno spettacoli, film e documentari, ma il riferimento principale resterà l'informazione. D'altro tenore le scelte di «Rtl-2», sorella maggiore - o minore - della principale televisione privata tedesca, «Rtl», che vanta quasi il diciassette per cento dell'audience. «Rtl-2» ha dovuto ritardare l'esordio per difficoltà legate alla licenza: avrebbe dovuto cominciare lo scorso autunno, comincerà invece in gennaio. Quasi contemporaneamente partirà un nuovo canale interamente sportivo, il «Dsf» o «Deutsche Sportfernsehen», in mano alla bavarese «Tele 5». Emanuele Novazio

Persone citate: Eser

Luoghi citati: Atlanta, Bonn, Germania