Naziskin in fabbrica L'azienda li caccia

Naziskin in fabbrica L'azienda li caccia Berlino, applicata la legge anti-razzismo Naziskin in fabbrica L'azienda li caccia Un portiere faceva il saluto nazista Due operai insultavano gli stranieri BONN DALLA REDAZIONE Chi fa il saluto hitleriano può essere licenziato. Chi dice «via gli stranieri dalla Germania» può perdere il posto. Chi insulta un compagno di lavoro soltanto perché è un turco può essere costretto ad andarsene. Dalla Germania ancora sotto shock per l'ondata di violenza xenofoba che la scuote da oltre un anno, arrivano segnali incoraggianti: come riferiva ieri la «Berliner Zeitung», aziende e istituzioni hanno cominciato a licenziare i dipendenti colpevoli di comportamenti razzisti. E' accaduto almeno tre volte dalla fine di novembre: uno stabilimento del gruppo «Coca Cola» ha cacciato un portiere che era entrato alla mensa facendo il saluto nazista, aveva insultato alcuni colleghi stranieri e distribuito volantini dall'evidente intonazione razzista. «Non abbiamo bisogno di gente del genere», ha spiegato il responsabile del comitato di fabbrica, Paul-Gerhard Ritter. Ancora a Berlino, un dipendente di un ospedale pubblico è stato licenziato per aver minacciato un collega turco. Un operaio della «Bmw», infine, è stato costretto a lasciare il posto per aver pronunciato frasi antisemite all'interno dello stabilimento. Interrogato dal giornale, un responsabile della fabbrica automobilistica, Ingo Spineti or, ha dichiarato: «Tutti coloro che esprimono opinioni di estrema destra o calunniano colleghi stranieri al'interno della fabbrica devono essere messi alla porta». Non si sa se episodi simili sono accaduti altrove; certo, i tre licenziamenti fanno da sfondo a un nuovo clima che da qualche tempo tende per fortuna ad affermarsi. La gente scende in piazza sempre più spesso per protestare contro xenofobia, razzismo e antisemitismo. E' successo l'altra sera a Norimberga: centomila sono sfilati con fiaccole e luci con il sindaco e il vicepresidente del Bundestag, mentre le campane di tutte le chiese suonavano per solidarietà. La prossima tappa della campagna anti-razzista è a Francoforte: la sera del 22 dicembre tutti i viali della circonvallazione saranno illuminati da una catena umana. La Germania si scuote. La polizia sembra aver trovato un'efficienza insperata nella caccia ai neonazisti. I giudici mostrano meno indulgenza. Il governo ha messo al bando due gruppi estremisti e prepara una serie di altre misure. Forse bisognava cominciare prima. Un momento della fiaccolata dell'altra sera a Norimberga contro il razzismo

Persone citate: Gerhard Ritter, Ingo Spineti

Luoghi citati: Berlino, Bonn, Francoforte, Germania, Norimberga