Contro la mafia, il nemico delle Br

Contro la mafia, il nemico delle Br Il Csm ha scelto Caselli, presidente di corte d'assise a Torino, come procuratore di Palermo Contro la mafia, il nemico delle Br Ha diretto le principali inchieste contro terroristi rossi Esperto nella gestione dei pentiti, convinse Peci a parlare ROMA. Una nomina quasi unanime, 24 voti a favore e 5 astensioni. Così Giancarlo Caselli - 53 anni, piemontese, prima giudice istruttore e oggi presidente di corte d'assise a Torino - è diventato il nuovo procuratore di Palermo. Ma nel dibattito nel Consiglio superiore della magistratura non tutto è filato liscio; in lizza con Caselli c'era Pietro Grasso 46 anni, siciliano, ex giudice a latere del primo maxi-processo alla mafia e oggi distaccato al ministero della Giustizia - e la discussione ha avuto anche toni accesi. Uno dei consiglieri contrari, che solo all'ultimo momento ha scelto la via dell'astensione, Aldo Giubilaro, rappresentante di Magistratura indipendente, per motivare il suo «no» a Caselli ha citato il pentito Tommaso Buscetta: «Lui ha raccontato che i boss si intendono quasi senza parlare, a volte con un cenno del capo. Se lo mandiamo a Palermo forse Caselli dovrà portarsi dietro un interprete quando andrà ad interrogare un mafioso, come se dovesse interrogare un marocchino». Qualcuno lì per lì ha bisbigliato un commento, quella di Giubilaro non era certo una posizione di corrente visto che poco prima il suo collega Maurizio Laudi aveva fatto un appassionato intervento a favore di Caselli. Poi ci ha pensato Luciano Santoro, di Unicost, a rispondere a Giubilaro: «Ma davvero siamo arrivati al punto che bisogna citare Buscetta? Dev'essere forse lui a indicare il procuratore di Palermo?». E un altro consigliere: «Queste sono posizioni leghiste, anche se alla rovescia». Fu lo stesso Caselli a definirsi «sabaudo» davanti alla commissione del Csm, quando fu ascoltato per sapere come avrebbe diretto l'avamposto della lotta alla mafia in Italia. Sposato da 25 anni e padre di due figli, appassionato tifoso del Torino, aderente a Magistratura democratica che ha rappresentato nel Csm dal 1986 al '90, Caselli ha cominciato a fare il giudice nel 1967. Nel capoluogo piemontese ha diretto le principali inchieste contro il terrorismo rosso, interrogò per primo Patrizio Peci, scoprì gU assassini dei giudici Alessandrini e Galli. E' considerato un grande esperto di gestione dei «pentiti» e di lavoro investigativo dì gruppo: a lui Caponnetto chiese consigli quando costituì il pool antimafia di Palermo. Nei quasi cinque anni trascorsi al Csm Caselli ha imparato a conoscere bene i veleni del palazzo di giustizia palermitano, schierandosi sempre al fianco di Giovanni Falcone. E il cognato del giudice assassinato, Alfredo Morvillo, sostituto procuratore a Palermo, ha commentato così la sua nomina: «E' sicuramente un fatto positivo, mi auguro che prenda possesso al più presto della nuova sede». Giovanni Bianconi Consigliò Caponnetto sul pool antipiovra Il giudice Morvillo, cognato di Falcone: «La persona giusta» Una nomina quasi unanime al Csm per Giancarlo Caselli: 24 voti a favore e cinque astensioni

Luoghi citati: Falcone, Italia, Palermo, Roma, Torino