Belgrado, riabilitazione elettorale per il compagno-nemico di Tito

Belgrado, riabilitazione elettorale per il compagno-nemico di Tito r IL DISSIDENTE GILAS —n Belgrado, riabilitazione elettorale per il compagno-nemico di Tito A82 anni il più noto dissidente della Jugoslavia di Tito, Milovan Gilas, sta per essere riabilitato dal regime di Belgrado. Caduto in disgrazia nel 1954, lo scrittore montenegrino riotterrà le onorificenze che gli sono state tolte in seguito alla condanna del Comitato centrale della lega comunista jugoslava. L'agenzia Tanjug ha appreso che la federazione serbo-montenegrina sta preparando una legge per la riabilitazione di Gilas. Il ministro della Giustizia di Belgrado, Tibor Varady, ha accettato l'iniziativa di un gruppo di generali dell'Armata federale jugoslava che hanno chiesto che all'ex collaboratore di Tito fossero restituite le onorificenze militari ottenute durante la Seconda guerra mondiale. Milovan Gilas è stato infatti uno dei grandi capi della lotta partigiana e ha combattuto a fianco del maresciallo fin dall'inizio del conflitto. Studente di filosofia e diritto all'Università di Belgrado, il giovane Gilas è entrato nel partito comunista jugoslavo nel lontano 1932. La Jugoslavia monarchica l'ha condannato a tre anni di prigionia per la sua attività sovversiva. Ma nel 1940 Gilas è già membro del Politburo del partito. Fedelissimo di Tito, diventa uno dei principali organizzatori della Resistenza partigiana del '41. Durante tutto il periodo della guerra fa parte dello stato maggiore dell'esercito di liberazione popolare e ottiene il grado di generale. Eroe di guerra, Gilas parteI cipa in prima persona alla riI costruzione del Paese. Rima¬ ne ai vertici della lega e comincia a occuparsi dell'attività di propaganda del regime. Ministro senza portafoglio nel 1953 è nominato vicepresidente del governo federale. Alla fine dello stesso anno diventa presidente dell'Assemblea popolare. E' in quel periodo che Gilas comincia a propugnare l'introduzione del multipartitismo e l'abbandono dell'economia centralizzata per quella di mercato. Per la Jugoslavia del dopoguerra le sue idee sono inaccettabili. Nel gennaio del '54 il Comi- tato centrale del partito lo scomunica per via delle sue teorie e della sua attività antipartitica. Gli vengono tolte tutte le cariche. Ma Gilas non desiste. E al regime di Belgrado non rimane altro che condannarlo alla prigione per «aver apertamente agito contro gli interessi della Jugoslavia socialista». In cella d'isolamento Gilas scrive il suo libro «La nuova classe». Vietato dal regime comunista del suo Paese, il libro ottiene un enorme successo in Occidente. Simbolo della dissidenza contro Tito, il suo autore continuerà a sfidare il maresciallo fino all'ultimo, non risparmiando critiche alla sua Jugoslavia socialista e autogestita. «Sono molto felice della notizia», ha dichiarato l'anziano scrittore quando ha saputo della sua imminente riabilitazione. «Forse non ho meritato quelle onorificenze, ma merito che me le restituiscano. Penso che così venga corretta un'ingiustizia, un brutto procedimento. In particolare sono felice perché è molto importante che un simile passo venga avviato nei confronti di altre persone che furono accusate per questioni politiche, e ce ne sono molte. Penso infine che sia una prova di democrazia e di politica pacifica da parte del presidente jugoslavo Cosic». Ma dietro la scelta c'è una ragione tattica. La riabilitazione dell'ex dissidente Gilas a due giorni dalle elezioni è un'abile mossa del regime comunista di Belgrado che vorrebbe dimostrare anche in questo modo la sua fede democratica e liberale. Al momento della cosiddetta rivoluzione antiburocratica propagata all'inizio della carriera politica di Slobodan Milosevic, Milovan Gilas aveva appoggiato la nuova politica serba. Ma ben presto si era distanziato dal padre della patria non condividendo il suo progetto della grande Serbia. Ultimamente Gilas aveva criticato apertamente la politica guerrafondaia di Belgrado. Eppure i leader serbi hanno deciso di riabilitarlo proprio adesso, cercando di sfruttare in un momento critico la notorietà internazionale del personaggio. Ingrid Badurina ina^J Lo scrittore Milovan Gilas