La lega va all'attacco di Giampiero Paviolo
La lega va all'attacco L'ex sindaco Cattaneo: «Sono tranquilla, ci pensa già la magistratura» La lega va all'attacco «Si indaghi su opere sospette» La Lega Nord sceglie la strada della «campagna elettorale lunga». Archiviati i successi lombardi, attacca sotto la Mole e lascia presagire mesi al veleno per la politica torinese. Ieri mattina Mario Borghezio, deputato di Bossi, ha inviato un fax al commissario Malpica (e ai giornali). Due pagine, un lungo elenco di opere e fatti meritevoli, a suo dire, «di una inchiesta su eventuali responsabilità per dolo 0 anche per semplice cattiva gestione amministrativa». Il punto di partenza è 1'«affare» Stadio delle Alpi, seguito dai «telefoni d'oro», dalle varianti per il Palazzo di giustizia. Ancora: mercato coperto di corso Racconigi, affidamento progetti del metrò, Lingotto, passante ferroviario, gestione Sagat, dissesto Atm, pnvatizzazione dei servizi mortuari, mancata manutenzione degli alloggi popolari. Borghezio, sono le avanguardie della campagna di primavera? «Ma no, questa non è propaganda. Questi sono episodi almeno dubbi, sui quali sarebbe bene fare chiarezza» dice Borghezio. «La si faccia - ribatte Giovanna Cattaneo -. Mi sento a posto con la coscienza. E poi, via, la Lega dovrebbe sapere che alcune pra- tiche sono già passate o stanno passando negli uffici giudiziari». L'ex sindaco si riferisce allo Iacp (inchiesta in corso), allo stadio (inchiesta della Corte dei conti archiviata, contenzioso Città-Acqua Marcia in corso), ai telefoni (causa Comune-Sip appena iniziata). Anche della Sagat si stanno occupando i giudici, quanto prima l'incartamento sul mercato di corso Racconigi potrebbe spostarsi dai Lavori pubblici alla magistratura. «Con quel che accade in Italia mi parrebbe strano se la Procura non seguisse anche le vicende torinesi» dice la signora Cattaneo. Il prefetto Malpica torna oggi. Alle 11 è atteso in municipio per il primo, vero giorno di lavoro. Ancora targhe alterne, un vertice sul bilancio, l'incontro con i presidenti delle circoscrizioni. I quali resteranno in carica, come tutti i Consigli delle dieci municipalità, fino ai 45 giorni precedenti le prossime elezioni. «La legge è chiarissima, non ci possono essere equivoci» spiega il segretario Incandela. Precisazione quanto mai opportuna. In alcune circoscrizioni consiglieri e coordinatori (come sono definiti gli assessori di quartiere) hanno raccolto le loro cose, convinti che il disastro della Sala rossa provocasse, a caduta, lo scioglimento delle municipalità. Non sarà così, almeno fino alla primavera. Ieri il segretario ha riunito i suoi vice, il capo del Personale Aprile e il capo di gabinetto Panzica. All'ordine del giorno il trasferimento degli impiegati nelle segreterie dei gruppi e degli assessori. La task-force verso il servizio Imposte e Tasse sarà piccola-piccola, una quindicina di persone. Gli altri si disperderanno per il Palazzo, e alcuni dovrebbero occuparsi del commissario e dei suoi più stretti colla¬ boratori (che Malpica sceglierà tra oggi e domani). Lega a parte, lo scenario politico è calmo. I partiti si fasciano le ferite del dopo-Varese, in casa psi non si parla che degli ultimi sviluppi di Tangentopoli. Il pds riunisce la «conferenza d'organizzazione». Si parlerà di regole interne, con un occhio alle prossime elezioni. Gli ex pei potrebbero presentare una squadra propria, ma programma e capolista in comune con psi e verdi. Dipende da quando, e soprattutto da come, si voterà. Giampiero Paviolo Punto di partenza l'affare Stadio poi il metrò e il palagiustizia Da sinistra: il deputato della Lega nord Borghezio, l'ex sindaco Cattaneoil segretario pds Chiamparino e il commissario prefettizio Riccardo Malpica
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