AMATO TROPPO AMATO di Sergio Romano

AMATO TROPPO AMATO AMATO TROPPO AMATO NELLA maggior parte dei casi la crisi di un partito e il modo in cui i suoi dirigenti decidono di affrontarla concernono principalmente i suoi membri. Se le cose stessero in questi termini potremmo limitarci a osservare che il comportamento del partito socialista dopo le sue ripetute sconfitte elettorali e dopo l'avviso di garanzia che ha colpito il suo segretario, è deplorevole. In un partito democratico il leader non aspetta otto mesi a presentare le proprie dimissioni, non ritarda la convocazione del congresso e non cerca di pregiudicarne le decisioni, come sembrano fare in queste ore Craxi e i suoi seguaci. Se queste fossero le colpe della direzione del partito socialista, ripeto, potremmo liquidare l'avvenimento dicendo che non ci piace e non ci concerne. Ma in questo caso le vicende dei socialisti concernono il Paese e ci autorizzano a parlare in altri termini. Vi è un rischio: che Craxi, per evitare di consegnare il psi ai suoi oppositori, cerchi di convincere Amato ad assumere, dopo il prossimo congresso, la segreteria del partito. Se questo accadesse, il presidente del Consiglio diventerebbe inevitabilmente sin d'ora il delfino della vecchia gestione e il leader in pectore di un partito in Sergio Romano CONTINUA A PAG. 2 SECONDA COLONNA

Persone citate: Craxi