E' possibile scegliere tra l'ammaliante Rudy e il birbante Pinocchio

E' possibile scegliere tra l'ammaliante Rudy e il birbante Pinocchio Rinomate statuine da collezione E' possibile scegliere tra l'ammaliante Rudy e il birbante Pinocchio Mezzo metro di panno può anche valere milioni, tanti milioni. A patto che sia panno Lenci e che avvolga la sagoma fiera di Rodolfo Valentino. Proprio così: la bambola del mitico Rudy nel costume di «Sceicco bianco» e uscita dall'altrettanto mitico laboratorio Lenci di Torino nel 1927 è una reliquia che vale una barca di soldi. Come mai? Perché è rara: un paio di esemplari in Italia, sette-otto in tutto il mondo e le leggi del mercato (forte domanda fa impennare il prezzo della poca merce disponibile), nonché la dolce foiba che pervade il mondo del collezionismo rendono prezioso questo introvabile reperto. Sono notizie fornite dagli antiquari Griffa (marito e moglie) di via Maria Vittoria 22. Piccolo e raffinato negozio il loro, che ben si inserisce nella cornice della Contrada S. Filippo, in questi giorni in vena di iniziative natalizie. Antiquari e gallerie ornano le vetrine con collezioni di oggetti raccolti in anni e anni di scambi e acquisti, oggetti magari non in vendita. I Griffa tra l'altro collezionano bambole e la loro competenza in materia è fuori discussione. Tengono ben stretto il raro «Valentino» e guardano con tenerezza altre rarità della raccolta: un Pinocchio dagli occhi vispi, il Cinesino (((purtroppo senza pipa») e chissà che un giorno riescano anche ad avere fl rarissimo Giandoja. Però non sono male neppure i pupi e le pupe più anonime, anche perché i loro prezzi di mercato vanno dal milione in su. Mondo della fantasia e dell'infanzia perduta: cos'è per l'adulto, la bambola se non un tuffo nella profondità incantata del gioco? Le Lenci, nate a Torino nel 1919 hanno con i loro feltri multicolori e i loro sorrisi, hanno portato allegria nelle case borghesi (sono state sempre bambole costose) di tutto il mondo. Pregiate perché disegnate da artisti come Dudovich, Gigi Chessa, Sturani, tanto per citare. A proposito, sapete perché si chiamano Lenci? Lenci e l'insieme delle prime lettere del motto che circondava il marchio depositato dai coniugi Scavini fondatori della ditta: Ludus Est Nobis Costanter Industria. L'acrostico verrà ideato dallo scrittore Ugo Ojetti. [p. p. b.] Rodolfo Valentino in panno Lenci

Luoghi citati: Italia, Torino