Rubinetti e Servente, note per vincere

Rubinetti e Servente, note per vincere Le ginnaste torinesi, protagoniste agli Europei, ora preparano i Mondiali di Birmingham Rubinetti e Servente, note per vincere Il tecnico Klimenko non ha dubbi: «Andranno lontano» Valentina, pronto recupero dopo un terribile incidente ROMA. Esattamente un anno fa, il 3 gennaio 1992, Valentina Rubinetti rischiò addirittura la morte. Durante un normale esercizio al corpo libero, una «ribaltata con salto in avanti», come ci ricorda il tecnico della nazionale di ginnastica Mikhail Klimenko, cadde malamente e rimase immobile al suolo. Soccorsa immediatamente dalla dottoressa federale Giovanna Berlutti fu affidata alle cure del professor Lamberto Perugia, titolare della cattedra di traumatologia dell'ospedale «La Sapienza». Con un difficile intervento chirurgico, il medico procedette alla riduzione della sublussazione della seconda vertebra cervicale. La ragazza, non ancora quindicenne, era salva, ma avrebbe dovuto portare il bustino gessato per 4 mesi e restare inattiva per altri due. Valentina tornò in palestra ai primi di luglio, quando le sue compagne di lavoro, la Volpi e la Servente, si accingevano a partire per Barcellona, mèta i Giochi Olimpici. Si pensava che la ginnastica fosse ormai un gioco proibito per la ragazzina di corso Orbassano, ed invece, cinque mesi dopo, eccola medaglia d'argento ai campionati europei juniores, in coppia con la compagna di squadra Veronica Servente. Storie parallele quelle delle due ginnaste torinesi. Nate a pochi giorni di intervallo (Veronica il 9 marzo e Valentina il 22 marzo 1977, entrambe a Torino) incominciano a frequentare insieme la Società Ginnastica. Hanno poco più di 6 anni, ed insieme fanno registrare buoni progressi. Seguiti nel momento della matu¬ razione della stessa allenatrice Dora Cortigiani, vengono ben presto, visti i risultati, chiamate al centro federale di Roma. Ora la Servente è rientrata a casa, ma sono frequenti le sue puntate all'Acquacetosa, sempre frequentata invece dalla Rubinetti. Proprio presso il Centro federale romano ha ripreso sin da lunedì mattina il suo lavoro, fatto di due sedute giornaliere di allenamento e di 4 ore di studio per preparare gli esami di idoneità al terzo anno di liceo scientifico. La segue l'allenatore della nazionale Mikhail Klimenko, il tecnico russo che ha tenuto a battesimo le migliori ginnaste della scuola sovietica. «Valentina è un miracolo di volontà e di applicazione - ci dice con orgoglio - e sono certo che saprà dire una parola importante in campo internazionale». Sin dai campionati iridati in programma a Birmingham dal 13 al 18 aprile prossimi la Rubinetti dovrebbe trovare una sua nuova e più qualificata dimensione. «E' ottima al corpo libero ed alle parallele, così come la Servente - aggiunge ancora Klimenko - e possono dire molto anche al volteggio, come hanno dimostrato in questi ultimi campionati europei». In realtà la ginnastica italiana sta ritrovando una sua nuova dimensione e questo salto di qualità muove i suoi primi passi proprio da Torino. Veronica Servente (papà Edoardo fa il pubblicitario; mamma Paola la pediatra) piemontese puro sangue e Valentina Rubinetti (papà Pietro è ferroviere mentre mamma Caterina è casalinga dopo aver lavorato in una boutique) con radici lucano-avellinesi solo le due promettenti vedette di un movimento che si sostanzia anche nelle ottime attitudini della laziale Ferrazzi. Una buona base per futuri successi. «Queste ragazze hanno la testa per vincere» dice infine Klimenko, che dopo due anni di duro lavoro comincia finalmente a raccogliere i primi frutti della sua lunga e paziente semina. Vanni Loriga Per Valentina Rubinetti (a sinistra) l'incidente occorso in gennaio è ormai soltanto un ricordo; l'atleta azzurra è tornata ad allenarsi insieme con la sua compagna Veronica Servente (sopra); entrambe saranno i punti di forza della Nazionale ai Campionati del Mondo di Birmingham in aprile

Luoghi citati: Barcellona, Birmingham, Perugia, Roma, Torino