Un bilancio da choc elettorale di G. B.
Un bilancio da choc elettorale Mentre tra palazzo Cisterna e la Regione s'apre la guerra sulle deleghe Un bilancio da choc elettorale Provincia: passa il documento senza dibattito Approvazione senza dibattito fra consiglieri e assessori per il bilancio preventivo 1993 della Provincia. Il sempre maggiore ingabbiamento nelle regole nazionali del risparmio, ma più ancora lo choc post-elettorale e i contraccolpi del commissariamento del Comune, hanno limitato la discussione allo stretto indispensabile delle dichiarazioni di voto, senza sorprese (se si eccettuano le critiche dei liberali), cosa che ha reso inutili i «dossier» preparati dalle segreterie degli assessori per rispondere alle eventuali obiezioni. L'anticipo del voto, previsto per le 17 e arrivato alle 14, ha colto di sorpresa, tanto che vi è stata un'assenza nella maggioranza all'inizio delle operazioni: il de Borgogno, allontanatosi per uno spuntino e disperatamente cercato dai compagni di partito. Così il bilancio è passato con 23 sì (pentapartito più un pensionato), 15 no e una sola astensione (l'antiproibizionista Gilli). Come da copione. Queste le cifre dei conti provinciali nella sintesi dell'assessore al Bilancio, Cambursano: pareggio su 469,9 miliardi, spese correnti per 265 (109 per il personale), investimenti per 98,8 miliardi di cui 83,8 coperti da mutuo. In conto capitale alla viabilità andranno 35 miliardi, 33 all'edilizia scolastica, 11 ai trasporti e 8,5 alla parte generale. Le spese di amministrazione, recentemente criticate dairires, sono contenute in 29 miliardi, 13 per il personale, cifra in controtendenza rispetto al passato e in linea con la politica di austerità. Per il presidente Ricca si tratta di «un bilancio che, pur in ima situazione di precarietà e incertezze, contiene importanti scelte politiche e avvia un'operazione di razionalizzazione della spesa che, in futuro, dovrà trovare un raccordo con le nuove funzioni della Provincia». Funzioni che, però, tardano a venire, come ha rilevato criticamente l'assessore al Bilancio, Cambursano: «La Regione Piemonte non vuole riconoscere il nostro ruolo e sembra puntare ad un federalismo regionale che mortificherebbe Province e Comuni». Via quindi all'apertura di un contenzioso tra Palazzo Cisterna e Palazzo Lascaris con ricorsi al Tar, referendum, autoattribuzioni di competenze, proposte di legge. Nella passerella delle dichiarazioni di voto, si è discostato dal coro dei sì della maggioranza il pli Badini Confalonieri: «E' un bilancio che manca di programmi specifici per ciascun assessorato». Napoli (de): «Ci sono elementi per promuovere lo sviluppo dell'occupazione». Bolzoni (pds): «Si sarebbe potuto tentare un esperimento di riqualificazione dell'ente, ma non lo si è fatto». [g. b.]
Persone citate: Badini Confalonieri, Bolzoni, Borgogno, Cambursano, Gilli, Lascaris
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