La Juve è contenta le tocca il Benfica

La Juve è contenta le tocca il Benfica Sorteggio Uefa: la Roma trova il Borussia La Juve è contenta le tocca il Benfica GINEVRA DAL NOSTRO INVIATO L'Italia del calcio è salva. Il sorteggio per i quarti di finale della Coppa Uefa poteva consegnarci a marzo un doppio scontro fratricida Juve-Roma. Invece i bianconeri sfideranno il Benfica (prima partita a Lisbona), la Roma affronterà il Borussia Dortmund (andata all'Olimpico). Real Madrid-Paris Saint-Germain e Auxerre-Ajax gli altri incontri. Moderata soddisfazione fra i torinesi, più preoccupati i romanisti. Morini, team manager bianconero: «Boniperti voleva evitare, oltre ai giallorossi, l'Ajax campione uscente e il Psg che ha eliminato il Napoli. Ho messo il dito sul Benfica e Lisbona è stata. Tra l'altro non ci sono mai andato nella mia carriera e neppure da turista». L'altro manager, Mascetti: «Ci è capitata una delle peggiori squadre tra quelle rimaste. Boskov aveva indicato proprio nel Borussia la prima indesiderata. Con i tedeschi è sempre dura, per di più abbiamo lo svantaggio di giocare in casa il primo match». Le date. Juventus e Roma non giocheranno né mercoledì 3 né mercoledì 17 marzo; d'accordo con il pool sportivo Rai che deve evitare concomitanze con il Milan, dovranno anticipare al martedì o posticipare al giovedì sia l'andata sia il ritorno. Mascetti e il collega Maier: «Posticipiamo». Morini e Barettini (l'altro inviato di Boniperti) hanno preso tempo con il presidente dei lusitani, Jorge de Brito, 65 anni. Calendario del campionato alla mano, ecco l'idea bianconera: chiedere alla Lega l'anticipo a sabato di Roma-Juve del 28 febbraio. Il Totocalcio (che dà via libera solo per le semifinali) perderebbe un solo incontro di A in schedina. Così la Juve potrebbe giocare martedì 2 a Lisbona (ma i portoghesi preferiscono giovedì) e preparare meglio il successivo impegno col Napoli. Anche per il ritorno alla Juve (dopo la trasferta di Brescia e in attesa dell'Inter in casa) piacerebbe anticipare. Il presidente del Benfica ha definito lo scontro con la Juve una finale anticipata. Bluffa. Morini, sincero: «Inseguono da lontano il Porto così come capita a noi con il Milan, -6 contro -7». Grande nome in crisi, quindi, questa squadra fino a giugno scorso allenata da Eriksson. Lo svedese perse la finale di Coppa Campioni con il Milan nel '90 ( 1 0) e fu eliminato l'anno dopo dalla Roma (doppio 1 -0) in Coppa Uefa. Ma contro la Juve c'è un solo precedente ed è favorevole ai lusitani: stagione '67-68, semifinale di Coppa Campioni, Heriberto Herrera allenatore bianconero, 2-0 a Lisbona e 1 -0 per i portoghesi a Torino, eurogol del grande Eusebio, ora preparatore dei portieri. Trainer del Benfica è Antonio Oliveira, detto Toni, 45 anni, ex secondo di Eriksson e fino all'ottobre scorso anche di Ivic, eso¬ nerato. Gli schemi sono quelli cari al calcio portoghese: 4-4-2 apertamente a zona. Mozer e Helder, coppia centrale, in convalescenza come Julio Cesar. A marzo il brasiliano Mozer ci sarà, Julio chissà. Altri big: Veloso capitano e nazionale lusitano; lo svedese Schwarz centromediano metodista; il tornante Victor Paneira; le punte, in verità un po' a corto di munizioni, Isaias (brasiliano naturalizzato come William, valida alternativa difensiva) e l'ucraino Yuran, che però ha optato per la nazionale russa. Lo stadio Da Luz contiene 120 mila spettatori, 100 mila dei quali soci. Non sta meglio del Benfica il Borussia che, dopo aver perso per un punto l'ultimo scudetto, beccheggia a -4 dal Bayern. Ma il magnate Gerd Niebaum, presidente da 6 anni, ha trovato in Hitzfeld un allenatore assai valido. I tedeschi giocano con tre difensori, cinque centrocampisti e due punte. Tra i laterali a sostegno c'è Stefan Reuter, ex juventino. Il libero è un australiano di 21 anni, Zelic. Dirige le operazioni Michael Rummenigge, fratellino ormai cresciuto del grande Ralle. Davanti, lo svizzero Chapuisat e il danese Povlsen. L'elvetico (9 reti nella Bundeslipn) in particolare p Roma che l'estate scorsa aveva anche pensato di ingaggiarlo. Papà Chapuisat (Gabert, libero rossocrociato anni 60/70) si lamenta della prima partita fuori, se non è il primo caso poco ci manca. C'è un segreto, però. Sta nello stadio, 38 mila spettatori, sempre pieno, con 20 mila abbonati (record della Bundesliga). Un impianto in grado di trascinare i tedeschi a qualsiasi impresa. Franco Badolato Morini: «Volevamo evitare i giallorossi, il viaggio a Lisbona era anche nelle mire di Boniperti» LO SCHEMA DEI PORTOGHESI <3^SILVIf\IO MOZER HELDER VELOSO SCHWARZ JOSECARLOS VICTOR PANEIRA ISAIAS P. SO USA A. PACHECO YURAN COSI' GIOCANO I TEDESCHI KUTOWSKI REUTER «KLOS »ZELIC POSCHNER ZORC *m SCHULZ REINHARDT««i CHAPUISAT POVLSEN A fianco, l'ex juventino Reuter ora nelle file del Borussia; a sinistra, Mozer «centrale» del Benfica; in alto e in basso la disposizione tattica delle avversarie delle italiane