«Babbo Natale ho fame ti prego, portami in cielo »

«Babbo Natale ho fame ti prego, portami in cielo » Lettera di un bambino americano «Babbo Natale ho fame ti prego, portami in cielo » «Per papà un problema in meno» Ora una città lo cerca per aiutarlo NEW YORK. Una lettera così Babbo Natale non l'aveva mai ricevuta. Nessuna richiesta di giocattoli e vestiti. Nel suo messaggio scritto su una carta a quadretti grossi, «Thad» esprimeva un solo desiderio al signore dalla «barba bianca»: «Portami in cielo con te, così mamma e papà non dovranno più comprare cibo per me». La lettera, a Babbo Natale, non è mai arrivata. Si è fermata all'ufficio postale di Port Angeles, nello Stato di Washington. Quasi certamente lo stesso paese in cui era stata imbucata. Non era regolare. Non aveva il francobollo. Ed era piena di errori, anche nell'intestazione. Così gli impiegati hanno deciso di aprirla. «Caro Babbo Natale - c'era scritto - per favore aiuta papà e mamma. Papà ha perso il lavoro. Ora non abbiamo molto da mangiare. La mamma non mangia per dare il cibo a noi bambini. Io voglio andare in cielo, tra gli angeli. Puoi portarmi in paradiso? Così papà e mamma non dovrebbero più comprare cose per me». Poi, sotto, la firma, Thad, con accanto il disegno di una stella. Sono bastate queste poche righe per scatenare la caccia al bambino povero. Il direttore dell'ufficio ha avvisato lo sceriffo. Gli agenti hanno cominciato a setacciare i quartieri poveri della città alla ricerca del piccolo Thad mentre l'intera comunità si è data da fare per aiutare la sfortunata famiglia. Sono bastati pochi annunci alle radio locali e la storia raccontata sulle pagine del quotidiano per dar vita a una gara di solidarietà degna.del film «La vita è una cosa meravigliosa» di Frank Capra. Ma finora i regali e le provviste messe insieme per il piccolo Thad sono rimaste ammucchiate nei saloni di un ente di beneficenza. Gli uomini dello sceriffo non sono ancora riusciti a rintracciare l'autore dell'unica lettera senza richiesta di regali che Babbo Natale abbia mai ricevuto. «Per favore - ha scritto, con una scrittura incerta anche nell'ortografia - porta a papà un lavoro e qualcosa da mangiare a mamma. Guarda che viviamo sempre nella stessa casa dell'anno scorso. La casa sembra vuota, perché ci hanno tagliato la luce, ma noi siamo sempre qui e adesso usiamo le candele. Ti aspetterò senza addormentarmi. Quando avrai dato un lavoro a papà e un po' di cibo a mamma salirò sulla tua slitta e verrò in cielo con te». Se la storia di Thad si concluderà come una favola lo sapremo forse nei prossimi giorni. Aspetta notizie anche Babbo Natale, quello vero, nel piccolo paesino di North Pole, millecinquecento anime sperdute nel cuore dell'Alaska. Le aspetta via fax. Ma sarà difficile che arrivino in tempo reale. Da quando ha installato nella sua casa il moderno e rapidissimo mezzo di comunicazione è stato travolto da lettere e messaggi da tutto il mondo. L'aggeggio, in funzione da giovedì, ha continuato a bruciare senza pause rotoli e rotoli di carta. Nelle prime 24 ore sono arrivate cinquemila liste di giocattoli. E nei giorni successivi è andata ancora meglio (o peggio, a seconda delle interpretazioni). Tanto che Babbo Natale, per una volta, rischia di non mantenere fede alla promessa fatta: risponderò in persona a tutti i bambini. Ma intanto il fax (907-488 hoho, il saluto di Babbo Natale), continua a squillare, [p. p. 1.] Un solo desiderio nella lettera a Babbo Natale trovata alle poste Usa

Persone citate: Babbo Natale, Frank Capra, Port Angeles

Luoghi citati: Alaska, Babbo, Babbo Natale, New York, Usa, Washington