Calvi, un giallo emerge dal mare di Guido Coppini

Calvi, un giallo emerge dal mare Il corpo di uno dei killer sarebbe stato buttato nelle acque del porto di Genova Calvi, un giallo emerge dal mare // cadavere ripescato con un proiettile nella nuca E' a Zurigo il giudice che indaga sulla morte del banchiere GENOVA. E' cominciata ieri pomeriggio la missione svizzera del giudice Di Leo, che segue l'istruttoria sulla morte di Calvi. Di Leo intende interrogare Juerg Herr, l'ex funzionario della Banca Rothschild di Zurigo che ha rivelato di aver pagato i killer di Calvi su ordine della P2. Proprio sui killer di Calvi si sta innascando un nuovo giallo, che ha per protagonista un giovane sui 24 anni, abitante nel Basso Piemonte che fu ripescato, con una pallottola in testa, nel porto di Genova nella seconda metà del giugno 1982, pochi giorni dopo la morte di Calvi. E'uno degli assassini del banchiere? L'ipotesi scaturisce dalle dichiarazioni di Juerg Heer. Uno degli assassini del presidente del Banco Ambrosiano (sempre che di delitto si tratti) avrebbe un nome: Sergio Vaccari, romano, antiquario, che a sua volta fu assassinato tre mesi dopo l'ancora misteriosa morte di Calvi. Vaccari sarebbe stato legato al mondo finanziario, e attivissimo in alcune «cordate» tese al salvataggio di aziende in crisi: della sua morte parla Heer. Ma Heer dice di più: un altro dei killer del banchiere sarebbe stato «spinto» in mare nel porto di Genova, dopo che aveva portato a termine il suo criminale progetto. In quel giugno di dieci anni fa, un solo cadavere fu trovato nelle acque del porto: lo affermano due marinai che parteciparo- no al recupero della salma e che ora precisano: «Quella morte fu archiviata forse un po' frettolosamente come suicidio». Altri indizi non ci sono: le correnti portarono un uomo, ancora sconosciuto, nelle acque tra Arenzano e Varazze, ma le indagini svolte allora esclusero che fosse stato ucciso. Il fatto poi che si trattasse di uno spagnolo elimina ogni legame con il mondo di Calvi. Rimane il giovane piemontese. Il foro del proiettile escluderebbe il suicidio: era nella nuca, e uno che si vuol togliere la vita non fa fare al braccio una simile ginnastica. Si sa che la polizia ha riaperto il caso, ma a meno che il signor Juerg Heer non dia indica¬ zioni più precise, sarà molto difficile, se non impossibile, ricostruire quella morte: tra l'altro non si sa nemmeno in quale cimitero sia stata sepolta la salma. Il giallo di Roberto Calvi, già intricato, si complica sempre più. Ci sono davvero due cadaveri sul sinistro scenario della morte del banchiere? Che killer vengano ingaggiati e poi tolti sbrigativamente di mezzo a missione compiuta, non fa solo parte del cinema noir, purtroppo entra in molte cronache dei giorni nostri. E il morto di Genova? Può essere venuto in Liguria per imbarcarsi, consapevole del pericolo che lo minacciava? Ma i dollari del pagamento a cui allude il signor Heer non furono trovati, e del resto la giovane età del presunto suicida non sostiene la tesi dell'assassinio per contratto: troppo giovane e quindi senza quella esperienza che i mandanti avrebbero certamente richiesto al pistolero a pagamento. Ma sullo sfondo della fine del banchiere (il quale, secondo il figlio Carlo, era alla disperata ricerca di somme che potessero salvare la sua banca vicinissima al collasso) si muovono - secondo «gola profonda» - Licio Gelli e il suo staff della P2, massoneria, mafiosi di vario calibro. Anche la magistratura genovese vuol sapere di più sul «rivelatore» Heer, manager dal passato turbolento e dagli affari illegali, finito in carcere per uno scoperto di miliardi. L'ipotesi del groviglio fra delitti misteriosi e alti finanzieri, è convalidata da una dichiarazione dell'ex giudice e ora parlamentare Carlo Palermo il quale, riferendosi alle affermazioni di Juerg Heer, ha detto: «Per la prima volta ci troviamo di fronte non a un pentito, ma ad una persona che apre una breccia nel mondo bancario, chiave per comprendere episodi strettamente legati uno all'altro, e offre inconfutabili chiavi di lettura di omicidi e di collaborazioni tra servizi segreti, logge massoniche e mafia». Guido Coppini Il presidente del Banco Ambrosiano Roberto Calvi fu trovato impiccato a Londra sotto il ponte dei Frati Neri nel giugno del 1982