Israele celebrerà la nascita di Gesù

Israele celebrerà la nascita di Gesù Annuncio a sorpresa del ministro del Turismo, cresce il disgelo con i cattolici Israele celebrerà la nascita di Gesù Nel Duemila cerimonie anche nello Stato ebraico CITTA' DEL VATICANO. Lo Stato di Israele nel 2000 ricorderà, con una serie di cerimonie e di celebrazioni, la nascita di Gesù Cristo due millenni fa: la notizia, per certi versi sorprendente, è stata data da una fonte più che ufficiale, il ministro del Turismo della nazione mediorientale, Uzi Baram, domenica scorsa, ma è stata diffusa solo ieri, a Roma. Il responsabile israeliano parlava, in pubblico, di fronte a una platea ampiamente interessata a quanto stava dicendo. L'annuncio, che probabilmente provocherà qualche reazione da parte degli ambienti religiosi ortodossi di Gerusalemme, e fra coloro che ancora non si sono adeguati al nuovo clima di rapporti fra cristianesimo ed ebraici, dopo la dichiarazione «Nostra Aetate» del Concilio, è stato fatto di fronte a un pubblico in larga parte cattolico. Uzi Baram era al Ministero del Turismo, e stava premiando Mons. Liberio Andreatta, Presi¬ dente dell'Opera Romana Pellegrinaggi, l'ente del Vicariato di Roma che ha portato nell'anno in corso quindicimila pellegrini in Terrasanta, contro i tremila dei dodici mesi precedenti. Un balzo in avanti notevole, e una buona mano al governo israeliano su due fronti: quello economico, e quello «politico». Già, perché sono soprattutto gli arabi della Città vecchia a trarre benefici dal turismo religioso cristiano. E un massiccio afflusso di pellegrini serve anche a calmare gli animi, mentre palestinesi e israeliani trattano, e a rendere meno dure le condizioni di vita delle famiglie arabe. Insomma, si capisce la riconoscenza verso l'Opera. Ma alla fine del discorso, Uzi Baram ha voluto aggiungere alcune frasi, per riconoscere l'importanza che la terra natale di Gesù ha per tutti i cristiani; e poi ha fatto la sua dichiarazione a effetto, annunciando che nel 2000 lo Stato della stella di David ricorderà, con una serie di iniziative, la nascita del fondatore del cristianesimo. A questo punto c'è stato - secondo quanto raccontano i testimoni - un episodio divertente. L'interprete che traduceva dall'ebraico le parole del ministro quasi incredulo si è arrestato, si è voltato verso Ba ram e gli ha chiesto se aveva capito bene. «Ma sì, ma sì, traduca quello che ho detto!» ha risposto l'uomo politico, e l'interprete ha obbedito, scatenando un'ovazione di gioia nel pubblico. E' da notare che sono in corso da qualche mese i colloqui fra delegazioni dello Stato di Israele e della Santa Sede per risolvere i problemi esi stenti, e per giungere al riconosci mento diplomatico dello Stato da parte del Vaticano. Una prima riunione si è svolta a novembre a Gerusalemme, la prossima avverrà a Roma in gennaio. L'annuncio rientra quindi in un contesto di progressivo disgelo. Marco Tosarti

Persone citate: Liberio Andreatta, Uzi Baram

Luoghi citati: Citta' Del Vaticano, Gerusalemme, Israele, Roma