Frutta in saldo, ce n'è troppa

Frutta in saldo, ce n'è troppa Nemmeno l'arrivo della stagione invernale riesce a risollevare i prezzi Frutta in saldo, ce n'è troppa E anche il fascino dell'esotico sembra in ribasso MILANO. Malgrado la stagione e il maltempo, i prezzi di frutta e verdura restano bassi. All'Ortomercato di Milano si registrano arrivi regolari con ribassi generalizzati per molti ortaggi e gli agrumi; un po' in rialzo l'uva. Va bene per i consumatori, meno per i produttori, che quest'anno sono stati anche penalizzati da un'abbondanza di alcune specie di frutta, come le mele, che ha ulteriormente depresso le quotazioni. «Un disastro fra gli agricoltori - afferma il direttore dell'Associazione produttori di frutta Giovanni Laratore - se si pensa che in molti casi le mele sono state pagate poche centinaia di lire il chilo. A maggior ragione bisogna puntare sulla qualità, quindi riteniamo di aver visto giusto quando abbiamo proposto il marchio "ombrello azzurro" per qualificare la frutta e gli ortaggi che vengono prodotti secondo determinati parametri». Partiamo dalle mele per un'occhiata ai prezzi: nei mercati o nei supermercati vengono offerte delle Golden a 980 lire il chilo, 100 lire in più della scorsa settimana, ma comunque sempre un prezzo molto basso. Le Renette arrivano a 2200 lire. Prezzi stracciati anche per il kiwi ( 1500 lire al dettaglio, 500-800 all'ingrosso), che risente anche delle importazioni. Per i consumatori un risparmio è possibile anche con arance e clementine (ingrosso 600-1330 le prime, 850-1200 le seconde; dettaglio 1500-2000 per entrambe). Di poco più care le pere, 19002500 lire. E i cachi, meno di 200 lire al dettaglio. I prezzi più elevati per la frutta esotica, che tuttavia sembra avere un po' meno richiesta: avogado israeliano 9000 lire il chilo, manghi israeliani 10.000 lire. Se si sceglie bene, anche con la verdura si possono fare buoni acquisti, sempre al mercato o al super, perché nei negozi il discorso cambia e i prezzi variano molto anche da zona a zona. Ma vedia¬ mo alcuni esempi. Cavolo verza 500 lire all'ingrosso e 900 lire al minuto, cavolfiore 800-1200, finocchi 500-1600, pomodori a grappolo 1900-1000, rape 1200700, radicchio rosso di Chioggia (particolarmente abbondante sui mercati) 900-500.1 peperoni spagnoli quotati all'Ortomercato di Milano 1500-1800 lire, al minuto 3500-4000. Da osservare che molta verdura in arrivo è spagnola, un Paese dominante per il nostro rifornimento orticolo, al quale partecipa con una quota del 46 per cento. Oltre i peperoni, arrivano melanzane (1200 lire all'ingrosso, 2500 al dettaglio), carciofi (l'uno 350900), zucchine. A parte la Spagna, i nostri maggiori fornitori europei sono la Francia e l'Olanda: questi due Paesi, tanto per fare un esempio, ci hanno inviato quest'anno l'80% delle 442 mila tonnellate di patate d'importazione. Gianni Stornello

Persone citate: Gianni Stornello, Giovanni Laratore

Luoghi citati: Chioggia, Francia, Milano, Olanda, Spagna