La scure su 100 mila stalle

La scure su 100 mila stalle Allevamenti al disastro, anche l'indotto rischia il crollo La scure su 100 mila stalle Import: quasi mille miliardi al mese ROMA. In questi giorni di profonda crisi economica in ogni settore l'annuncio di un disastro non fa notizia. Ma quello della zootecnia italiana va al di là di ogni immaginazione, perché, insieme con le cifre dell'imminente tracollo, c'è il sapore della beffa. Così ha sintetizzato la situazione Palmiro Villa, presidente dell'Aia, all'assemblea annuale degli allevatori italiani, tenutasi giovedì a Roma: mentre spendiamo quasi mille miliardi al mese per importare - soprattutto da Paesi comunitari - carne e latte, la Cee ci costringe ad abbattere 400 mila vacche, perché nella Comunità allevatori di altri Paesi altri producono troppo latte. E' il famoso problema delle quote, che per il nostro Paese si rivela quanto mai deleterio, anche perché negli anni passati è stato sottovalutato. A questo proposito il ministro dell'Agricoltura Gianni Fontana ha detto che al Consiglio agricolo della Cee, che si terrà domani e martedì a Bruxelles, cercherà di ottenere una revisione. Ma «gli allevatori non si facciano illusioni»: un 10 per cento d'aumento sarebbe già molto. A Villa hanno fatto eco i leader delle tre organizzazioni agricole. Giuseppe Gioia, presidente della Confagricoltura, ha proposto che a Bruxelles si apra una «questione zootecnica italiana». A suo parere le condizioni ci sono tutte: pesanti limitazioni imposte dalla riforma della politica agricola comune, nuove penalizzazioni previste dall'accordo Gatt, contenzioso sulle quote latte. Il presidente della Coldiretti, Arcangelo Lobianco, e quello della Confcoltivatori, Giuseppe Avolio, a proposito degli allevamenti da carne, hanno detto che è urgente ottenere da Bruxelles l'abbassamento della seconda fascia di età per il «Premio 90 capi» da 22 a 18 mesi; altrimenti verrebbero praticamente esclusi dalla seconda tranche del premio tutti i capi da carne italiani. Il «disastro annunciato» della zootecnia italiana - ha ancora ricordato Villa - si può misura¬ re anche con altri parametri, come la possibile chiusura di centomila allevamenti e come l'estendersi della crisi a quei settori che lavorano attorno alla zootecnia e che, con oltre 20 mila miliardi di lire di fatturato, fanno raddoppiare quello zootecnico, che si aggira sui 22 mila miliardi. E sono settori importanti nell'economia di molte regioni: quello dei mangimi, dell'impiantistica, delle macchine per la zootecnia, della veterinaria, dell'industria di trasformazione, della commercializzazione. «Tutto ciò crea grave pregiudizio per l'occupazione, la bilancia agro-alimentare e gli equilibri territoriali», ha commentato Villa. Una crisi, dunque, quella della zootecnia, che ha assunto le dimensioni di una questione di politica economica generale e che - ha aggiunto ancora Villa «come tale va affrontata nelle sedi nazionali e comunitarie». Con questo concetto si è detto d'accordo Bartolomeo Bovetti, direttore della più importante Apa (Associazione provinciale allevatori) d'Italia, quella di Cuneo. Bovetti ha precisato che gli allevatori del Cuneese chiuderanno le stalle in misura minore, forse, dei loro colleghi di altre province; non tanto perché da loro la situazione sia meno pesante, ma perché non hanno molte alternative: «Nella nostra provincia l'allevamento non è un optional, ma un'attività primaria, quindi bisogna tener duro e andare avanti, malgrado tutto». La ricetta della drastica cura per tentare un salvataggio della zootecnia italiana è stata indicata da Palmiro Villa in questi punti: difendere a oltranza l'attuale produzione di latte, avviare operativamente il piano carne bovina, sostenere le produzioni foraggiere e cerealicole destinate all'alimentazione del bestiame, impostare una vigorosa politica della qualità dei prodotti zootecnici, rafforzare i programmi di assistenza tecnica, rendere più incisiva ed efficace l'azione dei servizi veterinari delle Usi. Livio Burato IL PESO DELL'I] [PREVISIONI '92] IPORT kflHRMl HI

Persone citate: Arcangelo Lobianco, Bartolomeo Bovetti, Bovetti, Gatt, Gianni Fontana, Giuseppe Avolio, Giuseppe Gioia, Livio Burato, Palmiro Villa

Luoghi citati: Bruxelles, Cuneo, Italia, Roma