Anna, nozze con polemica di Andrea Di Robilant

Anna, nozze con polemica Anna, nozze con polemica La stampa cacciata dal castello Grandi assenti Diana e Sarah BALMORAL DAL NOSTRO INVIATO «Questa volta ci hanno fregati», riconosce James Whittaker mentre batte i piedi nel triangolino riservato ai giornalisti. Ma il decano dei cronisti di corte subito si consola. «Dopotutto la principessa Anna non ci ha mai amati». Non c'è dunque da meravigliarsi se Buckingham Palace ha imposto un quasi black-out attorno al matrimonio della principessa con il comandante Tim Laurence al castello di Balmoral, negli Highlands scozzesi. Quasi black-out perché in verità i giornalisti hanno visto i reali recarsi alla cappella, ma l'apparizione è stata così fugace da impedire ai più esperti di vedere che abiti indossavano. Per Whittaker quegli scorci fulminei «sono poco ma comunque meglio di nulla. Alla fine hanno capito che dovevano farci vedere qualcosa. Altrimenti saremmo entrati di prepotenza». Cinquecento giornalisti infreddoliti e arrabbiati, incluso un giapponese vestito da Sherlock Holmes che non parlava una parola d'inglese. Dopo gli scossoni di questa settimana, Buckingham Palace ha evidentemente deciso di passare al contrattacco, costringendo i giornalisti a stare alla larga. E già si dice che negli annali di Casa Windsor il matrimonio di ieri figurerà come il primo evento del Nuovo corso. Nuovo corso anticipato dalla stessa Regina Elisabetta giovedì con un comunicato in cui la Corte invitava i media, con garbo ma con una certa fermezza, a rispettare la privacy dei membri della Casa reale. Perché al di là del rapido passaggio in automobile, ieri non c'è stato alcun contatto con i giornalisti. Né dichiarazioni, né comunicati, né informazioni di alcun tipo. Nemmeno una lista degli invitati. La cerimonia è finita al buio, per cui niente immagini (eccetto quelle fornite più tardi dal Palazzo). Con un particolare quasi umiliante: una Range Rover ver¬ de parcheggiata ad angolo davanti all'entrata della cappella per impedire ai teleobiettivi più potenti di registrare qualsiasi movimento. Di tutto ciò, la principessa Anna sarebbe stata complice attiva. Ha sempre odiato i media, ma li detesta con maggior intensità da tre anni, cioè da quando un giornale scandalistico pubblicò le lettere d'amore che il suo spasimante segreto le aveva scritto. Anna era ancora sposata con Mark Phillips e la rivelazione destò stupore e costernazione al Palazzo. Tra i cronisti di corte ne destò ancora di più il fatto che la sua relazione con Tim, scudiero della Regina, durasse da più di un anno e che nessuno di loro se ne fosse accorto. La loro relazione è rimasta discreta anche dopo, fino all'annuncio improvviso delle nozze poche settimane fa. Dopo i tumulti provocati dalla separazione di Carlo e Diana i cronisti temevano che venissero disertate. E invece l'occasione è servita alla famiglia reale per riunirsi al gran completo, senza le cognate. O come dice la principessa Anna, «le due scemine». I reali sono arrivati alla cappella in Range B.over. Nella prima, di colore verde, c'erano la Regina, la Regina madre e il principe Carlo. Nella seconda Range Rover verde c'erano i principi Andrea e Edoardo. E proprio Andrea, che non era atteso per via di una caccia nella tenuta di Sandringham, ha scatenato gli applausi più caldi della gente del paese assiepata con i cronisti. «E' bellissimo», ha commentato raggiante l'anziana signora Mary MacCraigh. «Cinquant'anni fa non me l'avrebbe tolto nessuno quel bel ragazzo». E alle tre in punto è sgusciata la Range Rover blu con a bordo la sposa e il principe di Edimburgo. «Good luck, darlingl», hanno gridato la signora MacCraigh e le sue amiche. «Buona fortuna, cara». Andrea di Robilant

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