«I concerti? Inutili»

«I concerti? Inutili» «I concerti? Inutili» La Cantasi ai profughi non servono gli svaghi ZAGABRIA. «La prima solidarietà è quella politica: impegnarsi a tutti i livelli per far cessare la guerra in Bosnia». Lo ha precisato la Caritas croata di Zagabria, attraverso la segretaria, suor Antonietta Petrosina, rilevando che «i profughi non hanno tanto bisogno di viveri o di vestiario, tanto meno di momenti di animazione sociale o di concerti natalizi, quali ci vengono proposti da tutta Italia e da mezza Europa, quanto invece di essere aiutati a ritornare nelle loro case ancora in preda alla guerra». «Nessun profugo - ha aggiunto suor Antonietta - ha voglia di assistere a momenti musicali o di animazione, per cui invitiamo i volontari a starsene a casa». Gli stessi concetti sono stati ribaditi dal vescovo, monsignor Josip Bozanic. Intanto, da Sarajevo sono ripartiti i circa 500 pacifisti giunti in Bosnia da vari Paesi europei. Ieri mattina avevano partecipato una una manifestazione, quindi avevano incontrato esponenti delle comunità cristiane, ebraiche e musulmane. Piccoli profughi si scaldano con un falò di giornali (foto epa]

Persone citate: Josip Bozanic

Luoghi citati: Europa, Italia, Sarajevo, Zagabria