Al supermercato dell'eroina di Maria Teresa Martinengo

Al supermercato dell'eroina I commercianti chiedono sorveglianza nelle ore notturne Al supermercato dell'eroina Porta Palazzo in mano agli spacciatori «Siringhe da insulina esaurite». L'assedio dei drogati a Porta Palazzo è riassunto nel cartello appeso sulla porta della farmacia di corso Regina Margherita 134. «La farmacia Palatina - dice il dottor Luigi Dionisio - esiste da 200 anni. Ma se qualcosa non cambia, dovremo chiudere. I drogati arrivano a ondate, anche una dozzina alla volta. Sono aggressivi, non pagano, passano davanti a tutti. Comprendiamo il loro dramma, ma la nostra non è più vita. Così, visto che non siamo tenuti ad avere le siringhe, non le ordiniamo più. Speriamo di scoraggiarli». A poche decine di metri, verso il mercato coperto dell'abbigliamento, ieri i tossicodipendenti stazionavano a decine. Barcollanti o frenetici, intenti a scambiarsi informazioni sul pusher che «deve arrivare là, oltre il semaforo». All'angolo più «maledetto» di Torino, accanto all'ex cinema Alcione, c'era tensione. Le sentinelle dei «cavalli» extracomunitari - gli spacciatori erano disturbate dalle forze dell'ordine chiamate dai negozianti. I tossicodipendenti in attesa della dose hanno dovuto aspettare che i carabinieri diradassero la sorveglianza. Ma alle 17 avevano già attraversato la strada. L'appuntamento era, come sempre, nel posteggio. «Giovedì, appena s'è fatto buio - racconta Valeria Saccomanni, presidente dei commercianti del mercato coperto dell'abbigliamento - accanto alle nostre vetrine i drogati saranno stati duecento. Un assedio. Qualcuno ha avuto l'idea di cacciarli con gli idranti. Poi, in massa, abbiamo telefonato a polizia e carabinieri». La mobilitazione ha ottenuto un risultato: ieri i carabinieri sono arrivati con due furgoni e una pattuglia. «Dovrebbe essere così tutti i giorni, soprattutto nelle ore serali. Invece, ci accontentano per qualche tempo, poi se ne vanno e noi ripiombiamo nella dispera- Assediato dai tossici il farmacista decide di non tenere più le siringhe Il dottor Luigi Dionisio accanto, al cartello appeso sulla porta della farmacia Palatina per scoraggiare l'assalto dei drogati zione». Ieri, grazie alla presenza degli uomini in divisa, i tossici erano decimati, ma pur sempre numerosi. Tanti i giovanissimi e le ragazze. I 52 commercianti di questo mercato nel cuore della città sollecitano da anni una vigilanza continua. «Di pomeriggio qui non si vede più nessun cliente. Questo angolo di Porta Palazzo è diventato il supermercato dell'eroina. I drogati si radunano nel posteggio, aspettano il "cassiere". Dopo un po' arrivano le consegne. A volte, però, le bustine non sono sufficienti per tutti. Così scoppia la rissa, volano le bottiglie». E' allora che i drogati si introducono nel mercato in cerca di un angolo appartato. «Abbiamo chiuso i gabinetti: erano sempre pieni di siringhe, sporchi di sangue». Due settimane fa la parrocchia di San Gioacchino ha avviato l'ennesima raccolta di firme. «Temiamo di farci ridere dietro dice Valeria Saccomanni perché manca la volontà di far pulizia. Siamo nelle mani di spacciatori, abusivi di ogni genere, venditori di sigarette di contrabbando. In noi comincia a farsi strada un dùbbio: che il disinteresse nasconda, per esempio, l'obiettivo di creare qui un redditizio centro commerciale sullo stile di quelli che sorgono in periferia». Maria Teresa Martinengo

Persone citate: Luigi Dionisio, Valeria Saccomanni

Luoghi citati: Torino