«Sconsigli» per Natale a difesa degli animali

«Sconsigli» per Natale a difesa degli animali PRIME FOLLIE DELLE FESTIVITÀ' L'Enpa: nè paté d'oca nè vacanze a Siena «Sconsigli» per Natale a difesa degli animali ROMA. Natale, «sconsigli per gli acquisti». Eccoli: non comprate pellicce, non fate incetta di profumi testati sugli animali. Alla larga dai pacchi dono con paté di fegato d'oca, scatole di tonno e pescespada. L'aragosta? E' proibita. I viaggi? Non andate a Siena o in Spagna, in Giappone o Islanda. Firmato Ente nazionale protezione animali, sezione di Savona. «Una follia, un insulto», replicano allibiti da Siena, offesi per essere accostati alla Spagna della corrida. «Ma ai piedi, quelli dell'Enpa, che cosa portano? Le scarpe vengono fatte con la pelle degli animali uccisi», dice Gioacchino Palestro, il re del «fois gras» italiano. «E le galline e i conigli, perché nessuno li difende?», ribattono alla Continpesca di Porto Empedocle, patria di tonni e tonnare. E' l'ennesima storia di ordinario animalismo o di amore sviscerato per gli animali, un braccio di ferro che a Natale sembra più facile vincere da chi sta dalla parte delle vittime. Lo ammettono all'Enpa: «Questa è la festa della bontà, della generosità, dell'amore. Per gli animali, invece, è una condanna a morte. Per questo abbiamo deciso di proporre questi "sconsigli" per gli acquisti. Sconsigli, non imposizioni. Magari soltanto un'occasione per riflettere». L'elenco dei no è lunghissimo, e comincia ovviamente con le pellicce o gli oggetti in pelle (anche le scarpe). Poi ci sono i profumi «testati» sugli animali. Bacchettate sulle dita a chi per festeggiare il Natale mangia carne o pesce. «All'indice» l'Enpa mette in particolare il paté di fegato d'oca, il tonno e il pescespada, l'aragosta. «Sappiamo tutti - dice il presidente dell'Enpa savonese, Gianni Buzzi - come viene prodotto il fois gras, ingozzando gli animali con metodi crudelissimi. Tonno e pescespada vengono catturati con le "spadare", che fanno strage di delfini. E l'aragosta? Viene bollita viva». Nel mirino anche il turismo, Siena precede la Spagna della corrida nella classifica degli orrori. «Lo spettacolo del Palio - dice Buzzi - è soprattutto diseducativo. La corrida è semplicemente un massacro». La miccia è accesa e brucia soprattutto a Siena. Il sindaco, Pier Luigi Piccini, non ci sta a questa top ten degli orrori firmata dagli animalisti. Anzi: «La nostra città ha sempre amato gli animali, il Palio è fatto di storia, di costume, di agonismo. Ma non certo di crudeltà. Essere accostati alla Spagna è offensivo. E falso. Il cavallo che corre il Palio non è una vittima. E' curato, seguito, amato da tutti. Abbiamo fior di veterinari, fior di attrezzature. Quelli dell'Enpa hanno preso un abbaglio». E il «fois gras»? Gioacchino Palestro, di Mortara, prima si difende: «Nessuna crudeltà, nessuna tortura. E' una leggenda quella delle oche inchiodate o nutrite con un imbuto. Vengono nutrite con pastoni di mais. Soltanto all'Enpa non sanno che le oche sono voracissime, mangiano in continuazione. E il fegato ingrossato non è una malattia, è soltanto il risultato di un'ali- mentazione a base di mais». Poi attacca: «Questo animalismo non lo capisco proprio. Vorrei vedere quelli dell'Enpa che scarpe indossano. E che cosa mangiano. Non solo a Natale». Gianni Buzzi- non si scompone: «Siamo quasi tutti vegetariani. E ci occupiamo di salvare gli animali. Certo qualcuno mangia carne. Ma perché dobbiamo essere coerenti soltanto noi?». Luigi Stigliano Un'immagine del palio di Siena

Persone citate: Buzzi, Gianni Buzzi, Gioacchino Palestro, Pier Luigi Piccini