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DALLA PARTE DI DIANA: «LUI NON DOVEVA TRADIRLA» DALLA PARTE DI DIANA: «LUI NON DOVEVA TRADIRLA» ABATANTUONO «Uccisa l'ipocrisia» L'attore Diego Abatantuono, premio Oscar con Mediterraneo, taglia corto subito: «Carlo e Diana si sono separati? Bene, meglio così. Un po' di ipocrisia in meno in giro per il mondo non fa mai male. Diana ha fatto la scelta più dignitosa, ora entrambi potranno fare ciò che vorranno, spero, senza i paparazzi appostati al balcone e i giornali pronti a pubblicare le loro conversazioni private al telefono. Chi ne esce meglio da questa separazione? Non saprei. Certo Diana sì, ma d'altronde era anche entrata bene in questa storia, mica ha fatto un tredici al Totocalcio strada facendo... In più potrà addirittura fare la regina, se la cosa le piacerà». SAMPO' «Stop ai pettegoli» «Forse Diana ha scelto la strada migliore, e su questo non posso darle torto. D'ora in avanti finiranno tutti i pettegolezzi, o almeno dovrebbero cessare, che da anni circondano la coppia reale». E' l'opinione della presentatrice tv Enza Sampò. Che continua: «Per essere sinceri non m'importa nulla della fine di questo matrimonio perché ho sempre considerato Diana una "gatta morta" e Carlo un "pesce in barile", però credo che la separazione sia la cosa migliore in questo momento. La loro posizione, da sempre, amplificava tutto quando accadeva. Adesso, almeno, si sa che sono ufficialmente separati e che in futuro faranno ciò che vorranno». MENTANA «Perde la ragion di Stato» Per Enrico Mentana, direttore del Telegiornale 5, non ci sono dubbi: «La vicenda matrimoniale fra Carlo d'Inghilterra e Lady Diana non è neppur lontanamente paragonabile ad altre che hanno riempito i giornali di questi tempi, tipo Mia Farrow e Woody Alien. Certo a lei è andata bene, anche se non ci sono né vinti né vincitori in questa separazione. Non sarà costretta a vivere con lui, ma se lo vorrà potrà lo stesso diventare regina, e ovviamente lui re. Mi sembra, pur non conoscendone i particolari e interessandomi poco o nulla, una vicenda meno strana di tante altre. E, se si potesse trarne una morale, direi che mai come in questo caso la ragion di Stato, che odio, ne esce sconfitta». 1