Ora i mastini dei tabloid si scatenano su William

Ora i mastini dei tabloid si scatenano su William Ora i mastini dei tabloid si scatenano su William LONDRA DAL NOSTRO INVIATO Le belve non sono ancora sazie dopo la separazione di Carlo e Diana. Stanno lì a digerire la preda più succulenta della loro caccia reale, eppure già alzano lo sguardo, attirate dall'odore di ima nuova vittima. In queste ore, inesorabilmente, i riflettori del safari si spostano sul piccolo William. Dieci anni, secondo in linea per la successione al trono d'Inghilterra, Wills viene dato ormai come probabile erede dagli specialisti di cose reali. E così le narici delle belve già fremono: le mute dei grandi tabloid si preparano a ricominciare la caccia. A scatenare questo nuovo appetito sono appunto i giudizi degli esperti. E di uno in particolare: Harold Brooks-Baker, direttore di quella bibbia del sapere monarchico che è il «Burke's Peerage». Brooks-Baker è convinto che la separazione tra Carlo e Diana non sia altro che il primo passo di un inevitabile divorzio. «E a quel punto - aggiunge - ritengo del tutto probabile che il principe di Galles rinunci al trono in favore di suo figlio maggiore». E l'annuncio fatto dal premier John Major ai Comuni sulla separazione? «Una sceneggiata fuorviarne», commenta BrooksBaker. «Da un punto di vista formale non c'è alcun bisogno di annunciare ai Comuni una mera separazione». Sulla prospettiva che Charles non diventi mai re d'Inghilterra si discute praticamente da quando era ragazzo. E non sono soltanto le cartomanti intervistate dai tabloid ad aver alimentato queste chiacchiere. Elisabetta ha 66 anni, gode di ottima salute ed ha sempre sostenuto che il mestiere di regina è un mestiere per la vita. Sicché le quotazioni di William erano in ascesa prima che l'annuncio della separazione le facesse lievitare clamorosamente. E' stato Carlo a dare la notizia ufficiale a William e a suo fratellino Harry, più giovane di due anni e terzo in linea di successione. E' andato a trovarli a Ludgrove, il piccolo collegio esclusivo nel Berkshire, e lì ha avuto un colloquio a quattr'occhi con i bambini. Trascorreranno il Natale assieme ai genitori ma lon- tani dal resto della famiglia reale. Ora la preoccupazione maggiore dei genitori, dicono a Buckingham Palace, è di proteggere i bambini dall'assalto dei media. La Regina Elisabetta e il Principe Filippo hanno espresso la speranza che «le intrusioni nella vita privata» cessino. «Una certa misura di privacy e un clima di comprensione sono indispensabili se si vuole che le loro altezze reali facciano crescere i loro bambini in un'atmosfera febee e sicura». Basterà questo auspicio? Finora i direttori dei tabloid si erano trattenuti dal lanciare cronisti e fotografi a caccia di Wills e Harry. C'era un patto non scritto tra loro e la Regina: niente foto dei bambini a scuola o in altre proprietà private. La loro vita quotidiana doveva rimanere offlimits. Da ieri ci si chiede se la Regina dispone ancora di sufficiente autorità morale per frenare gli appetiti dei media e dell'opinione pubblica. Le prospettive, dal punto di vista di Buckingham Palace, non appaiono incoraggianti. Specie per quanto riguarda Wills. «Nei suoi confronti è ormai caccia aperta», sostiene Roy Greenslade, che in passato ha diretto diverse testate di Rupert Murdoch. «E' lui il prossimo in linea e per questo si troverà sempre di più sotto la luce dei riflettori». Dicono che a William piaccia menar le mani, che in collegio lo chiamano «the basher», il picchiatore. Nei prossimi anni avrà modo di scatenarsi. Andrea di Robilant si olo in no ato gl ali I riflettori si spostano sul piccolo William. Dieci anni, secondo in linea per la successione al trono d'Inghilterra, Wills viene dato ormai come probabile erede dagl specialisti di cose reali

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