FRANCO FRANCHI l'ultimo guitto di Osvaldo Guerrieri

FRANCO FRANCHI l'ultimo guitto FRANCO FRANCHI l'ultimo guitto ROMA. L'attore Franco Franchi è morto ieri mattina nella clinica Villa Mafalda dov'era stato ricoverato martedì per emorragia interna. Aveva 70 anni. I funerali oggi a Palermo. Era stato uno della ((posteggia» Franco Franchi, cioè uno di quegli attori che, nella Palermo degli Anni 50 (lui vi era nato nel '22), consumavano tempo e pazienza nell'attesa di una labile scrittura, di una chiamata a qualche cerimonia domestica. Fu Ciccio Ingrassia a farlo entrare in una compagnia vera, anche se di piccolo giro. Nel '61 ci fu l'incontro fondamentale con Domenico Modugno, che chiamò i due per il film «Appuntamento a Ischia» di Mattoli e li volle con sé nel «Rinaldo in campo» di Garinei e Giovannini. Fu l'inizio di una carriera lunga, arruffata, applauditissima, durante la quale la nuova coppia comica si dedicò al teatro, al cinema, alla televisione. A volte Franchi, che dei due era il più istintivo, tentava la via della canzone, partecipando anche a un festival della canzone napoletana come autore e interprete di «'0 divorzio». Seguirono la voglia di fare un cinema meno improvvisato (Pasolini e il film «Che cosa sono le nuvole?», Buster Keaton e «Due marines e un generale»), la rottura con Ingrassia, il sospetto di collusione mafiosa, il riawicinamento all'antico partner e la partecipazione a «Kaos» dei Taviani, al «Pinocchio» di Comencini. Fino all'«Avanspettacolo» di Raitre, nella scorsa estate, quando apparvero i primi segnali del male, e all'ultima esibizione di tre settimane fa, a «Domenica in», quando Franco cantò con Ciccio la canzone-chiave di «Rinaldo in campo»: «Siamo rimasti in tre, tre somari e tre briganti, un due e tre». «Rispetto all'interpretazione di trent'anni fa non era che il surrogato, ma l'abbiamo fatto col cuore». Ciccio Ingrassia parla con un fil di voce. E' stato lui, martedì, ad accompagnare il partner di tante zingarate in clinica. «Senza ambulanza, in macchina». Come si sentiva Franchi? «Non ammetteva di star male, non lo avrebbe mai ammesso. Aveva la pancia gonfia. A metà strada mi disse di fermarmi e mi fece comprare dei giornali. In ospedale non voleva guardare la tv, preferiva leggere». Cos'era per lei Franchi? «Era parte della mia vita. Anche quando ci siamo separati ci pensavamo, ci mandavamo a dire cose. Eravamo separati per modo di dire. Volevamo dimostrare di saper fare da soli». Quando vi siete riuniti non fu più come prima. «I tempi cambiano, non avevamo più le richieste facili di una volta, invecchiavamo e perciò selezionavamo. Ma tutto per noi era caro. Tutto ciò che abbiamo fatto l'abbiamo fatto col cuore». Che cosa ricorda di lui? «La volontà di combattere. Aveva più forza di me, io gli andavo a ruota. Era di una vitalità straordinaria. Quando ebbe il primo attacco, quattro mesi fa, sconosceva l'Aspirina». E poi? «I successi, gli spettacoli all'estero, i debutti di quando non eravamo nessuno, soprattutto il "Rinaldo". Ci provocò un'emozione grandissima. E' fatta, disse Franco, se la gente si alza per applaudirci al Sistina o all'Alfieri, vuol dire che è fatta. Era il '61, era il grande successo, l'inizio di una lunga scala, fino all'attico». E la fine della precarietà. «La fine della fame. Io cominciai a lavorare con Franco nel '55. La mia compagnia aveva bisogno di un comico, dovetti insistere per avere lui: non lo voleva nessuno, lo consideravano un guitto». Che cosa vi univa? «Prima la fame e poi il successo». Com'era Franchi negli ultimi tempi? «Faceva progetti, voleva lavorare. Ma credo che se ne sia andato amareggiato. Non è stato capito dagli addetti ai lavori e meritava più di quanto ha avuto. Quando fummo invitati a Venezia per "Kaos" ci furono applausi straordinari. Lui fu molto colpito. Disse: abbiamo fatto 118 film, ma qui, con questo piccolo episodio, è come se avessimo oscurato tutto. Noi eravamo abituati agli applausi dello Smeraldo di Milano o dell'Alcione di Torino. Lui capiva che questi applausi erano diversi». L'ultima cosa che vi siete detti? «Gli chiesi: come stai? Rispose: come devo stare? Bene». Osvaldo Guerrieri Il comico siciliano è morto ieri Aveva 70 anni. Così lo ricorda il suo partner Ciccio Ingrassia S è morto ieri ì lo ricorda io Ingrassia pFRANCO FRANCHI l'ultimo guitto Franco Franchi con Pippo Baudo durante una vecchia «Canzonissima» e infine con Loretta Goggi

Luoghi citati: Ischia, Milano, Palermo, Roma, Torino, Venezia