Sos per Venezia da 48 ore sott'acqua

Sos per Venezia da 48 ore sott'acqua Marea da record in laguna, allagata anche Chioggia. A Rovigo crolla capannone, morto operaio Sos per Venezia da 48 ore sott'acqua Veneto, tre vittime per il maltempo VENEZIA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Il maltempo imperversa nel Veneto. Ieri è morto un giovane operaio a Rovigo per il crollo di un capannone. Le città di Venezia e di Chioggia sono state invase dall'acqua per il secondo giorno consecutivo. Anche martedì c'erano stati due morti: un'anziana annegata in un canale e un paracadutista statunitense, affogato nel fiume in piena durante un'esercitazione in provincia di Vicenza. Intanto sulle Dolomiti nevica: tormente di neve hanno provocato la chiusura di quasi tutti i valichi e la neve a Cortina d'Ampezzo ha formato uno strato di 50 centimetri in città, di un metro e mezzo appena si sale di qualche centinaio di metri. Anche ieri si è ripetuto dunque il fenomeno dell'acqua alta in laguna e alla foce dell'Adige. Venezia, Chioggia e l'isola di Pellestrina che funge da esile contrafforte verso il mare, sono rimaste semiparalizzate: case allagate, isolate per molte ore dal mondo, senza telefoni, senza luce. Il peggio è toccato a Chioggia, cittadina di pescatori, 53 mila abitanti, all'estremo limite Sud della laguna. La bora ha portato 162 centimetri di acqua martedì, 144 ieri. Il deflusso della marea è stato lentissimo, perché quando soffia la bora, da NordEst, praticamente tutta l'acqua della laguna si ammassa verso quella zona e ristagna. Anche Pellestrina, 5 mila abitanti, è finita sotto. Se le muraglie di cemento disposte contro il mare hanno retto all'urto delle ondate, dalla parte della laguna l'acqua ha superato il banchinamento e paradossalmente, con il deflusso, sull'isola c'era un Uvei lo maggiore che in laguna. Le case sono rimaste allagate dunque fino a notte, quando ormai ricominciava la marea successiva, Non è andata tanto meglio a Venezia, che dalle 5 del mattino fino alle 13 di martedì è rimasta a mollo. Centoquarantadue cen timetri, l'ottava marea del seco lo, ben lontana comunque dai 194 dell'alluvione del '66. I veneziani in qualche modo sono abituati a convivere con l'acqua alta. Anche se la frequentazione è sempre maggiore e sempre meno tollerata: la città andava «sotto» sette volte l'anno all'inizio del secolo, 23 negli Anni 60, ora può arrivare a 70 volte. Secondo un servizio realizzato dalla Rai, Venezia è sprofondata di 23 centimetri. Secondo uno dei più famosi ristoratori, Arrigo Cipriani dell'Harry's Bar, il suo locale finisce sott'acqua sette centimetri prima che in passato. La città ha avuto un morto per colpa del trambusto e dei rischi che si moltiplicano quando c'è una marea eccezionale. Una donna di 84 anni, Palmira Coltivo, di Sant'Elena, è stata ripescata al largo del collegio navale Morosini. C'era stato un morto anche nell'86, con la marea a 150 centimetri. Un'altra donna, Valeria Dei Rossi, è caduta in canale ed è stata ripescata duecento metri più in là, vicino a un ponte. Il para annegato nel Bacchigliene, Tracy Shelton, 24 anni, si era lanciato da un elicottero Chinhook nel fiume in piena. Tre suoi compagni sono rimasti feriti. L'operaio morto sotto il crollo di un capannone delle acciaierie San Marco, a Loreo di Rovigo, si chiamava Sandro Borella, 23 anni, era di Adria. Ferito un compagno di lavoro che gli stava accanto, Massimo Tiengo, di 25, residente a Contarina. Secondo i vigili del fuoco, il crollo sarebbe stato causato dal peso della cenere che si era accumulata sul tetto, mescolata alla pioggia. Sempre a Rovigo, disagi anche per le fognature, incapaci di assorbire l'enorme massa d'acqua piovana. Problemi a Vicenza, dove il Liona ha rotto gli argini in più punti e il Bacchiglione ha sfiorato il livello di guardia. Allarme nel Padovano, a Codevigo e Correzzola. A Bovolenta, nel Veronese, alcune case sono state evacuate. Alla foce dell'Adige sono stati misurati 155 centimetri di alta marea. Due incidenti mortali causati dai temporali si registrano a Ponte di Piave e Campagna Lupia. Infine i passi dolomitici: praticamente tutti chiusi o comunque con obbligo di catene. Risultano impraticabili il Fedaia, il San Pellegrino, il Giau, il Rolle, il Falzarego e il Pordoi. Mario Lollo Per il secondo giorno il livello dell'acqua a Venezia ha superato di 130 centimetri il livello del mare. Nella foto disagi al mercato di Rialto [ANSAFOTO] 4-