«Non lasciate soli i siciliani»

«Non lasciate soli i siciliani» LETTERA «Non lasciate soli i siciliani» GARO direttore, sulla riforma costituzionale si comincia a discutere in termini più concreti. Gustavo Zagrebelski pone il suo paradosso, ma già da tempo il costituzionalista lombardo Baldoni, che si è preso la briga di analizzare il programma leghista, ha messo in evidenza che esso non è regionalista bensì secessionista. Tale conclusione è puntualmente confermata dalle affermazioni del senatore Miglio, il quale prospetta un trasferimento di funzioni dallo Stato alla Begione Siciliana, tanto ampio da ricomprendere la tutela dell'ordine pubblico ed il comando delle forze di polizia. Questa, secondo l'ideologo leghista, sarebbe la via per consentire ai siciliani di sconfiggere la mafia. La dottrina costituzionalista è ormai concorde nel ritenere che persino in uno Stato federale la sovranità non spetta più agli Stati membri, bensì allo Stato federale. Una proposta di riforma costituzionale tesa ad attribuire alla Sicilia competenze tanto vaste da investire il cuore stesso della sovranità - il mantenimento deU'ordine pubblico - equivale in buona sostanza a porre le premesse per trasformare la Sicilia in mi quasi-Stato, staccandola dal resto d'Italia. Se si volesse ragionare in termini meno «formalistici», le conclusioni non sarebbero diverse. Al riguardo è sufficiente richiamare quanto ha scritto Cari Schmitt, che è uno studioso di cui Miglio è stato un grande estimatore, avendone divulgato il pensiero in Italia. L'essenza di ogni Stato federale, secondo Schmitt, si trova in «un dualismo di esistenze politiche», in un insieme di potenziali conflitti tra Bun e Lander. Il presupposto essenziale affinché un ordinamento federale possa esistere, evitando l'esplosione di questi conflitti, è l'omooeneità dei componenti della struttura federale. Ora, è evidente come proprio sul terreno della lotta alla criminalità organizzata, la solidarietà deve essere spinta al massimo grado. Lasciare, come sostiene Miglio, che i siciliani se la sbrighino da soli nel combattere la mafia significa non solo ignorare che purtroppo siamo di fronte ad un'organizzione con ramificazioni nazionali ed internazionali, ma anche rompere i legami di solidarietà tra le Begioni e spingere in direzione contraria all'omogeneità. Saremo non solo al di fuori dello Stato regionale, ma anche ben oltre lo Stato federale. In con clusione possiamo constatare con amarezza il reale obiettivo secessionista di Miglio. Con esso la lotta alla criminalità organizzata non c'entra nulla. Giuseppe Campione Presidente della Regione Siciliana

Persone citate: Baldoni, Giuseppe Campione, Gustavo Zagrebelski, Lander, Miglio, Schmitt

Luoghi citati: Italia, Sicilia