Gullit divorzia dal Milan

Gullit divorzia dal Milan Coppa Campioni: l'olandese toma a Eindhoven e spara a zero su Berlusconi e Capello Gullit divorzia dal Milan «Ho fatto tanto, mi hanno tradito» EINDHOVEN DAL NOSTRO INVIATO Capello insegue Sacchi. Gullit attacca Capello e Berlusconi. A tre mesi esatti dalle luminarie di Olanda-Italia, ecco il Milan. Eindhoven è la città della Philips, la «culla» di Ruud Gullit, la levatrice dell'Italia più bella messa in pista dall'Arrigo. Quella sera, il 9 settembre, Gullit, Rijkaard e Van Basten si inchinarono, da olandesi, agli azzurri del dolce stil novo. Il sale dell'odierna sfida è tutto qui, nel passato che cavalca il presente, e nel futuro che preme alle porte. Gullit era il cocco di casa, due stagioni due scudetti, Van Basten e Rijkaard gli orchi dell'Ajax, i nemici giurati. In un certo senso, anche il Milan «torna» sui banchi di scuola, visto che il catechismo olandese costituisce la principale fonte d'ispirazione dell'Erasmo da Fusignano. Fa freddo e c'è nebbia, tanta nebbia. Viaggio avventuroso, quello del Diavolo. Turbolenze in quota, scalo chiuso, aereo dirottato a Rotterdam, tifosi spiazzati, due ore di pullman in più: una lagna. Ed è proprio in pullman che Gullit e Capello si affrontano. Separati in casa, «complici» per contratto. L'intervista a Nieuwe Revue, settimanale olandese, deflagra come una bomba. Ruud conferma il divorzio dal Milan, e del suo futuro, già deciso, ma top secret, non lascia filtrare che il ruolo: «farò il libero». E poi, attacchi su attacchi a Berlusconi e Capello. Al presidente: «Due giocatori (Papin e Savicevic, ndr) mi hanno confessato che, all'atto delle firma, la società garantì loro che sarei stato ceduto. L'indirizzo? Eccolo: Olympique Marsiglia. Capito? Mi volevano spedire da Tapie». Sotto con l'allenatore, adesso: «Sentite questa. Vigilia di Juve-Milan, sono convinto di giocare e per questo salgo sul pullman. Capello, rosso come un gambero, sbotta: "Che cavolo fai qui?". Parto per Torino. "Guarda che non sei fra i convocati". Morale della favola: tutta colpa di Ramaccioni, reo di non avermi informato per tempo. Balle. Era la terza volta che Capello non aveva il coraggio di dirmi in faccia "non giochi". E i compagni, doveva vederli, i miei compagni. Mi guardavano come se avessero paura che da un momento all'altro gli mollassi un cazzotto». Ce n'è ancora. Per il Dottore: «I presidenti sono vanitosi. Anzi, vanitosoni. Al contrario di noi giocatori, più invecchiano e più hanno voglia di pubblicità». Al Milan, in generale, «chiedevo, chiedo solo rispetto. E almeno un cenno quando mi tengono fuori. A inizio stagione, Capello impiegò Rijkaard che pure, sentendosi giù, lo aveva pregato di rifiatare. Ti faccio giocare, gli disse, proprio perché non sei in forma, e ne hai bisogno. Ecco, a me nessuno ha mai fatto una proposta del genere». Finale strappalacrime: «Ho sempre sputato sangue per il collettivo, e "loro", cattivi, mi hanno fatto a pezzi, sempre». Galliani e Capello invitano a non farne un dramma. Non è la prima volta che Ruud si sfoga: e non sarà neppure l'ultima. Precedenza al Psv, «anche se - garantisce Fabio -, d'ora in poi l'elenco dei convocati verrà affisso al muro dello spogliatoio. Non voglio più che qualcuno ci marci». Lo stadio della Philips, ripulito e abbellito grazie ai 13 miliardi dell'operazione Gullit, è uno scrigno: mezzo vuoto per l'avvento degli azzurri, pieno zeppo per l'arrivo dell'indimenticato Treccia Nera. Venticinquemila anime: cuore e memoria potrebbero giocare brutti scherzi. Il Psv ha gli uomini contati. Van Tiggelen è squalificato, Van Aerle ed Erwin Koeman sono infor¬ tunati. Sabato, avrebbe dovuto giocare contro lo Sparta. Non ha giocato. Pioveva a dirotto. E i teloni? Per metterli, hanno atteso che l'arbitro ufficializzasse il rinvio. L'hanno fatto apposta, giurano al Milan, per preservare i molti acciaccati, Kieft su tutti, oggi in campo e da domani in mutua per un mese (perone). Sei titoli negli ultimi sette campionati, un pareggio molto avventuroso a Oporto, il Psv sta a Eindhoven come la Juve alla Fiat. Capello ne teme la malizia, la solidità, l'attesa che, probabilmen- te, ispirerà la tattica di Hans Westerhof, l'allenatore che da queste parti nessuno ama. Il Milan, tutto sommato, è contento di giocare in trasferta: ha sempre vinto, in campionato e in Europa. Romario contro Van Basten è l'insegna al neon, e non solo per i sei gol a testa che ne illustrano il ruolino internazionale. Romario è un brasiliano leggero e rapace. A Capello ricorda Diego Maradona: «morfologicamente, e per quello che sa fare in area». Fare, o meglio: inventare. Proprio così: mai fidarsi, mai mollarlo, specie quando si nasconde. Più si imbosca, e più la ditta Baresi-Costacurta è pregata di tenere gli occhi aperti. Romario sogna l'Italia. A Eindhoven ha litigato con tutti. Però viaggia a una media esplosiva: 115 gol in 119 partite. E ha l'età giusta: 27 anni a fine gennaio. Papin e Savicevic a casa, Donadoni turista, Van Basten «atteso» da un ragazzino (Faber, 21 anni). Il Milan sente che l'ispirazione sta arrivando. Basta coglierla. Roberto Becca «tini CANALE 5 ORE 20,25 RAI3 ORE 11,55 Psv Eindhoven Milan SaSatasaray Roma VAN BREUKELEN 1 ROSSI HAYRETTIN 1 ZINETTI J.DEJONG 2 TASSOTTI STUMPF 2 PIACENTINI FABER 3 MALDINI MERT 3 BONACINA POPESCU 4 ALBERTINI YUSUF 4 GARZYA HEINTZE 5 COSTACURTA GAETZ 5 BENEDETTI LINSKENS 6 BARESI TUGAY 6 COMI ELLERMAN 7 LENTINI ISMAIL 7 MILHAJLOVIC VANENBURG 8 RUKAARD MUHAMMET 8 HAESSLER ROMARIO 9 VAN BASTEN HAKAN 9 CANIGGIA KIEFT 10 GULLIT HAMZA 10 GIANNINI NUMAN 11 SIMONE MUSTAFA' 11 RIZZITELLI Arbitro: SPIRIN (Russia) Arbitro: MIKKELSEN (Danimarca) DE RAN 12 CUDICINI NEZIHI 12 FIMIANI BEERENS 13 NAVA ARISI 13 TEMPESTILLI KLOMP 14 EVANI SVERKT 14 SALSANO M. DE JONG 15 ERANIO TOLGA 15 CARNEVALE HAEKSTRA 16 MASSARO TAYFUN 16 MUZZI All.: WESTERHOF AII.:CAPELLO All.: FELDKAMP AII.:B0SK0V Mn Gullit: «A Torino i miei compagni temevano che prendessi a pugni Capello»