«Antisemiti, non passerete»

«Antisemiti, non passerete» m * IL RABBINO E IL MONSIGNORE «Antisemiti, non passerete» Toaffi l'Italia non è terreno fertile MA il razzismo, il neonazismo, in Italia, e a Roma in particolare, non passeranno: lo ha detto il rabbino capo della Comunità Israelitica della capitale durante un incontro dal forte significato simbolico con il Segretario generale della Cei, mons. Dionigi Tettamanzi. I due esponenti religiosi hanno preso parte alla celebrazione della festa cristiana di ieri all'Istituto Dermatologico italiano dei frati Concezionisti. Un luogo che la comunità ebraica di Roma ricorda con gratitudine: «In questo istituto, sotto il pontificato di Pio XII, numerosi ebrei trovarono asilo e sostegno durante l'occupazione nazista di Roma - si legge su una lapide nell'Istituto -. Certi del trionfo della civiltà dell'amore sulla barbarie gli scampati al nefando olocausto ai posteri additano riconoscenti tale fulgida testimonianza di bontà e di umanità». Alla cerimonia erano presenti alcuni degli ebrei salvati nel 1943 dal fondatore dell'Istituto, Emanuele Stablum. «C'è un detto talmudico - ha ricordato il Rabbino Capo - che così si esprime: chi salva una vita è come se avesse salvato il mondo intero. In questa espressione è indicato molto chiaramente il grande valore della vita umana». Negato da molti, come la cronaca odierna dimostra ampiamente. ((Ancora oggi ha detto il segretario della Conferenza Episcopale - c'è il tentativo di annullare moralmente e talora fisicamente i profughi. Mentre ogni uomo, senza alcuna discriminzione di religione o di razza porta sul suo volto l'immagine di Dio». Scopo dell'incontro era di sottolineare l'importanza della convivenza civile, della fratellanza e della tolleranza. Mons. Tettamanzi, in particolare ha ribadito il dovere comune di cristiani e di ebrei di opporsi alla barbarie del nuovo antisemitismo. La lapide l'hanno donata i cat¬ tolici, mentre da Israele, dal Keren Kayemeth Leisrael, l'organizzazione che ha curato il rimboschimento delle parti desertiche del Paese mediorientale, è giunto un piccolo ulivo, proveniente dalle colline intorno a Gerusalemme, la «città della pace». Sarà piantato nel giardino dell'ospedale. E il coro della Comunità Ebraica della Sinagoga di Roma ha eseguito alcuni salmi: un fatto eccezionale. «In Italia, a Roma in particolare, il neonazismo antisemita non passerà», ha detto Elio Toaff. ((A Roma i naziskin non trovano un terreno fertile per fare attecchire nuovamente le radici della barbarie e dell'antisemitismo. L'Italia è da sempre una nazione che consente la libera circolazione delle idee. Magari si arriva allo scontro frequente. Ma si tratta, più che di uno scontro, di un confronto civile al termine del quale non viene mai esercitata violenza pur di imporre la propria idea». Gli episodi di violenza? Toaff si è detto sicuro'che «si tratta di tentativi eversivi di una piccola frangia, strumento di trame estranee all'Italia. Sono sicuro che resteranno presto isolati ed emarginati^La mia stessa presenza in quésto istituto cattolico sta a dimostrare il cammino irreversibile di una collaborazione che ci porterà lontano». Ma c'è chi giudica la situazione preoccupante: è Sergio Frassinetti. Presidente della Comunità di Roma: «Ogni giorno veniamo a sapere dai mass media di episodi di violenza che creano drammatici scenari antisemiti a livello mondiale. Occorrono interventi di polizia, ma anche un impegno culturale per far nascere uno spirito di convivenza». Marco Tosati! A sinistra mons. Dionigi Tettamanzi, sopra il rabbino capo Elio Toaff

Persone citate: Dionigi Tettamanzi, Elio Toaff, Keren, Pio Xii, Sergio Frassinetti, Tettamanzi, Toaff