Quegli splendori prima di Colombo di E. G.

Quegli splendori prima di Colombo Milano: rassegna al Palazzo Reale sulle civiltà del Centro America Quegli splendori prima di Colombo Nuove scoperte tra giade, ori e terracotte MILANO L ' IAMO un po' stanchi di « vecchie mappe e idoli Il preispanici. L'ondata di J^_l celebrazioni colombiane, spesso avvolte dalla retorica o ridotte a passerelle di oggetti antichi, ha portato un senso di saturazione. Ma ci sono rassegne, come questa aperta fino al 10 gennaio a Palazzo Reale, Centro America, Tesori d'arte precolombiana, che stimolano la riflessione, indagano nella complessità di civiltà sepolte. E portano alla ribalta ima documentazione nuova. E' una mostra (Comune e Rinascente, catalogo Fabbri) preparata con cura scientifica che ha impegnato sette Paesi: Messico, Guatemala, Honduras, El Salvador, Nicaragua, Costa Rica, Panama. Nasce dall'esplorazione di aree vastissime, di culture «locali» poco conosciute, dove la ricerca archeologica è ancora agli inizi. Sono esposti 370 oggetti d'ar¬ te che documentano l'influenza di Olmechi e Maya, ma anche l'originalità creativa di popolazioni della Mesoamerica e dell'Istmo. Come certe sculture del Nicaragua, denominate «alter ego», che rappresentano una figura umana sormontata da un animale, di solito un felino o un coccodrillo. O quelle di Panama, dette «uomo su schiavo», con due figure umane sovrapposte. Ci sono poi i metates, tavole in pietra vulcanica per macinare i cereali, o altari con funzione rituale, dove sono rappresentate teste zoomorfe. Spiccano in mostra terracotte policrome, oggetti di giada e oro fioriti nelle culture centroamericane. La loro importanza spiega lo studioso Claudio Cavatrunci - nasce da un ideale estetico e da una simbologia religiosa: i soggetti più diffusi sono l'«uccello dal lungo becco» e il cosiddetto «Dio ascia». Ma il ruolo della giada tramonterà verso Q 500 d. C. con la diffusione dell'oro. E i primi europei che mettono piede in quella terra non esitano a chiamarla Costa Rica perché vedono i cacicchi vestiti con aurei ornamenti. E' il sogno, o l'equivoco, dei conquistadores, [e. g.]

Persone citate: Colombo Nuove