La hit-parade del sogno bianco

La hit-parade del sogno bianco Primo weekend sulle piste, ma in molte località la neve è ancora scarsa La hit-parade del sogno bianco Dieci itinerari nei paradisi degli sciatori La grande festa può cominciare. E programmiamo il sogno di vacanza in una delle dieci più valide stazioni invernali delle Alpi. Le «top ten» dello sci sono scelte con criteri puramente soggettivi (ve ne possono essere altre parimenti appetibili, da Courmayeur alla Val Badia, da Val d'Isère a Verbier) e citate in ordine alfabetico e non di preferenza. Ci pare spicchino sulle concorrenti per una qualche particolarità che, almeno in un campo, le fa uniche. Naturalmente i giudizi sullo sci hanno valore con tutto il comprensorio perfettamente innevato: oggi sennò sarebbero in molte a meritare l'insufficienza. Badgastein (Austria). Relativamente poco conosciuta dai turisti italiani, la stazione del Salisburghese affianca uno sci di alto livello con una trentina di impianti di risalita alla possibilità di ottime e organizzatissime cure termali. Formidabile l'offerta alberghiera di ogni categoria e un rapporto qualità-prezzo molto accattivante. Ideale miscela di sport, cure anti stress e mondanità. Cervinia-Zermatt (Italia e Svizzera). Senza dubbio l'unico comprensorio in cui si è sicuri di sciare anche nei mesi più infelici. Dislivelli da favola (1800 metri sul versante italiano, 2200 su quello vallese) visto che si giunge oltre i 3800 metri. Piste mediamente facili con alcuni «abissi» sul versante dello Schwarzsee. Ottima l'offerta alberghiera di Zermatt (dove le auto non sono ammesse e dove è sempre molto facile trovare lo Swatch che nei negozi italiani sparisce subito), ma anche il Breuil negli ultimi anni ha molto riqualificato la ricettività e ha creato una rete di funivie e telecabine all'avanguardia per cui le «code» sono un ricordo. Prezzi piuttosto elevati, pochi ristoranti degni di nota. Ideale per sportivi abbienti in un panorama incomparabile. Chamonix (Francia). Si è autoproclamata «Capitale mondiale du ski et de l'alpinisme», ma non è millantato credito. I suoi punti di forza (oltre alla vicinanza con l'Italia) sono i panorami sul Monte Bianco, l'ottima dotazione di infrastrutture e l'offerta di alberghi e di appartamenti così variegata da accontentare tutte le borse. Forse l'unica stazione al mondo in cui «stracci» da hippies e pellicce convivono pacificamente. Non esiste un unico «domarne skiable» e i principianti sono un po' penalizzati: in compenso i bravissimi sul Brévent o sui Grands Montets hanno il massimo possibile (e anche di più, con fuoripista primaverili al limite dello sci estremo). Sapendo scegliere, prezzi molto accattivanti e ambiente veramente internazionale. Cortina d'Ampezzo (Italia). Se non la più bella, certo la più nota località dolomitica. Grossi lavori su piste e impianti negli ultimi anni, anche se rimangono sempre frazionati in vari settori (ma qui è molto ampia la fetta di mondanicontemplativi e i fanatici dello sci non sono maggioranza). Grandi infrastrutture, professionalità elevata e prezzi anche per un turismo meno abbiente. Ma il mito di certi alberghi, ristoranti e bar la consigliano a chi ha un portafogli fornito. Insieme con Vail, Aspen e Are (parere personalissimo) la più alta concentrazione di belle ragazze che sia possibile vedere sulla neve. Kitzbuehel (Austria). A nemmeno 800 metri di quota, la località tirolese è estremamente appetibile per gli italiani. Ha un clima che si adatta a tutti, ma un comprensorio con oltre 60 impianti; ha facili pendii per principianti e la mitica «Streif» su cui si corre la «libera» dell'Hahnenkhamm (provatela, ma è veramente tosta, anche percorsa ad andatura turi- stica). Ottimo livello alberghiero per tutte le tasche, ma comunque con un rapporto qualità-prezzo eccellente, così come sono superbe le offerte per il doposcì. Forse la località alpina più adatta a ogni ceto sociale, a ogni età, a ogni gusto. Lech-Zuers (Austria). Ancora poco ambita dagli italiani (ma meta frequente di tante teste coronate inglesi o monegasche) i due paesini del Voralberg uniscono un aspetto idilliaco a un'ottima dotazione sciistica di quasi ottanta impianti (fra i più poveri di «code» che conosciamo). Eccellente offerta alberghiera con prezzi ancora abbordabili, anche se una fetta di clientela un po' 1 4! "flAtf snob li ha fatti Hevftare. Les Trois Vallées (Francia). Incomparabile il comprensorio savoiardo per sciatori di tutte le capacità. Qui è veramente possibile lo sci itinerante passando da una valle all'altra su percorsi di ogni difficoltà. Perfetta la rete di impianti, affollamenti molto accettabili, possibilità di scegliere di alloggiare in una qualsiasi località (Val Thorens e Les Menuires bruttine ma funzionali, Méribel molto graziosa, Courchevel ormai in lizza con Mégève come stazione più snob di Francia) e spostarsi facilmente negli altri settori del «domarne skiable». Per supersportivi, prezzi fra i più elevati di Francia. Saint Moritz (Svizzera). E' un mito del turismo montano. E' difficile che si scelga questo paesone dell'Engadina acquattato sul lago soltanto per lo sci, anche se sia il Piz Nair che il Corvatsch (più piccolo, ma meglio esposto) sono comprensori di notevole validità. Qui si viene per ammirare e farsi ammirare : dalle gioiellerie alle pasticcerie agli alberghi (almeno un paio di notti al Palace Hotel Badrutt dovrebbero entrare nella vita di una coppia, e non crediate di spendere più che in Costa Smeralda d'estate) tutto è al massimo. Non mancano però anche sistemazioni abbordabili. E' l'unica stazione invernale con aeroporto abilitato ai jet. Splendida per lo sci di fondo. Val Gardena (Italia). Ortisei, Selva e Santa Cristina sono una minuscola frazione nel grande carosello dolomitico, ma il più bel biglietto da visita per l'Alto Adige. Piste e impianti di risalita curatissimi con grandi possibilità di sci itinerante e per tutte le capacità, panorami splendidi, altissima professionalità alberghiera con prezzi non molto bassi ma adeguati all'alta qualità dei servizi. Ideale per tutti i gusti e tutte le età. Via Lattea (Italia con appendice francese). La culla dello sci italiano, nato cent'anni fa in Alta Val di Susa, non ha perso smalto. Un centinaio di impianti di risalita fra Sestriere, Sansicario, Sauze d'Oulx, i Monti della Luna e la francese Montgenèvre offrono 400 chilometri di piste con possibilità fra le più entusiasmanti di discese «fuoripista» primaverili facilmente raggiungibili con gli impianti. Grande facilità di comunicazione, dotazione alberghiera e infrastrutture buone a Sestriere, più modeste altrove, un rapporto qualità-prezzo non esaltante. Ma di qui ai Campionati Mondiali del 1997 c'è il tempo per compiere un grosso salto di qualità. Gigi Mattana Sulle Alpi è arrivata l'ora degli sciatori. Oggi s'inizia il primo lungo ponte sulla neve: quattro giorni per scoprire le località meglio attrezzate del comprensorio. Ma in alcune stazioni al tradizionale appuntamento dell'Immacolata ha dato forfait l'invitata più attesa: la neve.

Persone citate: Are, Gigi Mattana, Nair, Selva