Furto miliardario nel museo
Furto miliardario nel museo A Ferrara i ladri hanno sottratto venti tele di Boldini, De Pisis, Degas e Funi Furto miliardario nel museo Si sono nascosti dopo aver partecipato ad un convegno su Nietzsche Il palazzo che ospita la pinacoteca è dotato di un allarme superato FERRARA. Un clamoroso furto di opere d'arte è stato compiuto l'altra notte a Palazzo Massari (un museo dell'Ottocento) all'interno delle civiche Gallerie e Musei d'arte moderna e contemporanea. Ignoti hanno sottratto 20 tele dei maestri Giovanni Boldini, Filippo De Pisis, Achille Funi ed Edgard Degas. Si tratta di sette dipinti del Boldini, tra cui la splendida (la Venezia), due Degas («Autoritratto» e «Ritratto di Boldini»), due Funi e nove De Pisis. Il valore delle opere trafugate è imprecisato, è comunque nell'ordine di svariati miliardi. I ladri si sarebbero introdotti l'altra sera nel palazzo rinascimentale che ospitava, nelle sue 39 sale, diverse collezioni, approfittando della confusione creata dal convegno sulle musiche del filosofo tedesco Friedrich Nietzsche al quale ha partecipato il filosofo Massimo Cacciari. I malviventi si sarebbero nascosti prima della chiusura, per poi agire indisturbati, in tutta calma durante la notte. Hanno tagliato le tele con due taglierini e le hanno calate con una corda dalla finestra, beffando un sistema d'allarme alquanto obsoleto che non risulta collegato alle centrali operative di polizia e carabinieri. II furto è stato scoperto ieri mattina prima delle 9 dagli inservienti del palazzo che stavano compiendo le pulizie. Né l'ingresso, né le finestre della sala contenente le collezioni civiche presentano segni di effrazione. Gli investigatori sospettano che chi era all'interno delle sale abbia poi aperto ai complici che attendevano all'esterno. Le opere d'arte sono state poi calate in strada con una corda che è stata trovata ancora penzoloni dagli inservienti. Le indagini sono state affidate ai carabinieri del Nucleo di tutela del patrimonio artistico, coordinati dal sostituto procuratore della Pretura di Ferrara Michele Proto. «Tra le tele rubate ci sono degli autentici capolavori ma anche opere certamente non tra le più importanti di Boldini - ha affermato Vito Doria, direttore del Centro studi del Museo Boldini tra l'altro le tecniche utilizzate dai ladri non sembrano far apparire l'opera di esperti». Pesantissime le accuse lanciate dal critico Vittorio Sgarbi: «Si tratta di un furto annunciato. Era prevedibile. Quelle sale vengono usate come cucine. Lì si svolgono spettacoli. Il museo è incustodito ed è facile entrarvi all'interno. Tutto questo comunque l'ho già detto in modo pittoresco in occasione dell'inaugurazione della mostra di Chagall. Nel museo sono state accampate le cu¬ cine. E' un'autentica sciatteria, preludio del furto d'arte. Disegni e quadri di Boldini, De Pisis, Fumi e Degas convivono con cumuli di stoviglie». Non meno pesanti sono le critiche di Franco Farina, direttore dei civici musei d'arte contemporanea: «Non è una sorpresa ha detto - da anni chiedo un nuovo sistema d'allarme per Palazzo Massari (quello attuale risale al 1962 ndr). Costerebbe appena 130 milioni. L'amministrazione comunale non ha voluto saperne, continuando ad utilizzare quelle sale per iniziative che con l'arte non hanno nulla a che fare». Quello di Ferrara è il secondo «colpo» miliardario messo a segno quest'anno in Emilia Romagna. La sera del 23 gennaio, infatti, nella Galleria Estense di Modena, quattro banditi armati e a volto coperto rapinarono il ritratto di «Francesco I d'Este» di Velasquez, la «Madonna con Bambino» di Correggio, una tempera grassa su tavola di El Greco intitolata «Altarolo portatile» e «La piazzetta di San Marco» e «L'isola di San Giorgio Maggiore» del Guardi. Maurizio Barbieri Polemico Sgarbi «Quelle sale vengono usate come cucine, i capovalori convivono con le stoviglie» Due tele rubate: di fianco un'opera di Boldini, a destra un Degas
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