Notale in Somalia per i parà italiani

Notale in Somalia per i parà italiani Ma il pds chiede al governo che sia il Parlamento a discutere «l'opportunità di un intervento militare» Notale in Somalia per i parà italiani Andò e Colombo in tv: invieremo duemila volontari ROMA. Dunque l'Italia prenderà parte attiva all'operazione «Restore Hope» lanciata da Bush sotto le bandiere dell'Orni. Tornerà a Mogadiscio, da dove era stata cacciata due anni fa. Il contingente italiano potrebbe partire già prima di Natale. Più di 1500 uomini prevalentemente volontari. Lo hanno annunciato ieri sera in tv i ministri della Difesa Andò e degli Esteri Colombo. Con tutte le cautele del caso. La decisione ufficiale dovrà infatti essere presa dal Consiglio dei ministri e discussa in Parlamento. «A partire saranno i reparti particolarmente addestrati a questi compiti, il battaglione San Marco, i paracadutisti della Folgore e il Col Moschin - ha spiegato Andò -. Ma serviranno anche reparti per il supporto logistico, le trasmissioni, il genio». Quanti soldati andranno? «Difficile dirlo oggi», ha risposto prudente il ministro della Difesa, il quale ha ricordato che quando si parlò della spedizione in Bosnia da parte italiana si era parlato di 1300-1500 uomini. Questa volta, secondo Andò, dovranno essere di più. Anche se saranno reclutati su base volontaria. Anche più misurate le parole di Colombo. «Il contingente italiano dovrebbe essere in Somalia entro l'anno, altrimenti i tempi per i quali l'Onu ha formulato i suoi programmi non sarebbero rispettati», ha spiegato. E alla domanda se in Italia non potrebbero nascere polemiche, ha risposto: «Spero di no. Questa presenza vuol dire togliere migliaia e migliaia di persone dalle condizioni in cui si trovano ed evitare che la morte continui a dominare». Il ministro degli Esteri è convinto che l'intervento «non sarà militare, perché non si andrà a fare la guerra, ma a libe rare il territorio dagli eserciti ir regolari, da bande armate che impediscono ai convogli di rag giungere le zone dove è necessa ria l'assistenza». Intervento umanitario, ribadisce il ministro, seguendo Boutros-Ghali. Ma che la votazione del Parlamento sarà unanime non è affatto scontato. A Colombo e Andò è già arrivata un'interrogazione firmata da un gruppo di deputati del pds (tra i quali lotti, Ingrao, Petruccioli, Folena, e Simona Dalla Chiesa) che chiedono se il governo «non intenda investire della questione il Parlamento e se non ritenga di dover rimettere la valutazione dell'opportunità di una presenza italiana al segretario generale dell'Onu». Polemiche rituali? E' vero che non tutti interverranno. Londra ha fatto sapere che non invierà truppe ma soltanto quattro Hercules della Raf per trasportare viveri e altri generi di prima necessità. E anche il Giappone si limiterà a una partecipazione finanziaria. Ma, dopo la telefonata di Bush a Amato, la posizione italiana favorevole a partecipare alla forza multinazionale è già stata riconosciuta e apprezzata dalla stessa Onu. Il cui vicesegretario Jan Eliasson, insieme al rappresen¬ tante delle Nazioni Unite per la; Somalia Ismat Kittani, si è congratulato col sottosegretario agli Esteri Azzarà in un incontro a. Addis Abeba. «L'Italia è il Paese che più di ogni altro ha manifestato interesse per la proposta, degli Stati Uniti», hanno riconosciuto entrambi. Del resto esercito, marina e aeronautica sono in fermento già da qualche giorno. La preparazione del contingente è di fatto già cominciata. E anche se nomi e numeri sono ancora «top secret», si parla di 2000 uomini, si fa il nome del generale Franco Monticone (attuale capo della Fir, Forza di Intervento rapido) come probabile comandante. Si dice che verranno impiegate per la prima volta le due aerocisterne B 707 in dotazione del 14° stormo, che le comunicazioni via satellite saranno gestite da un nucleo dell'I 1° battaglione Leonessa, veterano del Kurdistan, assieme ai carabinieri paracadutisti del 1° battaglione Tuscania e agli incursori del Moschin, che affiancheranno la Folgore. Maria Grazia Bruzzone r/w mTÌ n I LO SBARCO DEI MARINES A MOGADISCIO palazzo presidenziale / vh MOGADISCIO i punti di atterraggio sicuri: Saranno gli elicotteri a portare i marines a terra, primi, probabili obiettivi dovrebbero essere il porto e l'aeroporto Le truppe dovrebbero presidiare una piccola zona e poi avanzare dopo l'arrivo di altri uomini e rifornimenti gli elicotteri dell'operazione: ah - 1 cobra Elicottero d'attacco che porta pezzi di artiglieria, razzi e missili le navi davanti alla costa: tripoli E' una nave capace di trasportare elicotteri e un battaglione di Marines (900 uomini) ch - 46 sea «night Trasporta fino a 25 uomini equipaggiati al meglio rushmore Studiata per operazioni militari con gli elicotteri, trasporta anche Marines e approvvigionamenti ed è utilizzata come base per interventi di soccorso ch - 53 super stallion Può trasportare 56 uomini oppure veicoli juneau Trasporta elicotteri e Marines Un aeree dalla Croce Rossa nell'ae oporto somalo di Belet Huen In alto il generale Johnston che comanderà i marines Usa