E l'orso in amore assalì le mucche

E l'orso in amore assalì le mucche La natura offre numerosi esempi di accoppiamenti fra animali di specie diverse E l'orso in amore assalì le mucche Ne ha violentate e uccise 18, ricercato in Norvegia LA gente va matta per i gialli, film, libri o avvenimenti reali che siano, e indubbiamente il giallo delle diciotto vacche trovate misteriosamente uccise l'estate scorsa nella provincia norvegese di Trondelag aveva tutti gli ingredienti per appassionare l'opinione pubblica. Ecco perché si dà grande risalto all'interpretazione che ne dà oggi, a distanza di tempo, Ivar Mysterud, biologo dell'Università di Oslo. Secondo lui, l'assassino sarebbe un maniaco sessuale nelle vesti di un orso che si aggirerebbe ancora nei boschi della zona. Eccitato dall'odore delle vacche in calore (ce n'erano almeno cinque in queste coi; dizioni, mentre le altre erano gravide) le avrebbe violentate per poi infierire selvaggiamente su di loro, provocandone la morte. Ipotesi attendibile? Cerchiamo di analizzarla con obiettività. Bisogna dire anzitutto che di norma si accoppiano tra loro soltanto gli animali appartenenti alla stessa specie. Proprio per ovviare . all'inconveniente dei «matrimoni misti», la natura ha inventato una straordinaria abbondanza di segnali di riconoscimento. L'emissione di segnali luminosi (le lucciole ad esempio hanno codici diversi da specie a specie), l'emanazione di effluvi odorosi (i cosiddetti «feromoni», vere e proprie carte di identità), lo sfoggio di colori smaglianti (livrea nuziale di molti pesci e uccelli) equivalgono alla dichiarazione esplicita che un partner fa all'altro: «Bada che appartengo alla tua stessa specie». E' un messaggio di fondamentale importanza. Accoppiarsi con l'individuo sbagliato significa correre il rischio di mettere al mondo un ibrido, generalmente sterile e interrompere così il perpetuarsi della specie. Questa è la regola, la quale, come ogni regola che si rispetti, ha le sue brave eccezioni, per altro, va detto, assai rare. Negli zoo, un leone maschio può accoppiarsi con una tigre femmina. Il connubio dà origine a un ibrido sterile che si chiama «ligri». Può succedere anche l'opposto: una tigre maschio può accoppiarsi con una leonessa dando origine a un ibrido, sempre sterile, chiamato «tigone». L'ibrido più celebre e più antico è però il mulo, figlio di un asino e di una cavalla, da tremila anni al servizio dell'uomo. L'ironia della sorteTià voluto che proprio il progresso di cui il mulo è stato in gran parte l'artefice, abbia decretato fatalmente il suo declino. Il connubio inverso, quello dell'asina con il cavallo dà origine a un ibrido assai meno noto, il bardotto. In natura, accoppiamenti tra specie diverse sono note anche fra gli uccelli e i pesci d'acqua dolce. Ha fatto notizia ad esem¬ pio il matrimonio tra carpe e pesci rossi avvenuta nel lago Erie nel Nordamerica. Mysterud sostiene che talvolta mucche in calore sarebbero state montate da alci maschi. Quanto all'orso, è noto che ha un olfatto sensibilissimo e il feromone odoroso emananato dalle vacche in calore potrebbe averlo eccitato. Gli odori hanno strani effetti neuro-endocrini tra gli animali. Così tra i topi, l'odore di un maschio adulto può ritardare la pubertà nei giovani maschi e accelerarla invece nelle giovani femmine. Ma perché l'orso avrebbe dovuto infierire sulle malcapitate e seviziarle barbaramente fino ad ucciderle? Rimane un punto interrogativo. L'ipotesi di Mysterud è teoricamente possibile, ma non del tutto convincente. E poi, vattelapesca se si tratta veramente di un orso! Isabella Lattes Coifmann

Persone citate: Isabella Lattes Coifmann, Ivar Mysterud

Luoghi citati: Nordamerica, Norvegia