Scalfaro, turbato, sceglie il silenzio di Renato Rizzo
Scalfaro, turbato, sceglie il silenzio Scalfaro, turbato, sceglie il silenzio HFresidéntè a 'Londra: Tfà' Bisognò dtrfflèìtere LONDRA DAL NOSTRO INVIATO Doveva essere la tranquilla visita di cortesia d'un Capo di Stato eletto da pochi mesi, ma le 48 ore londinesi di Oscar Luigi Scalfaro hanno avuto sussulti di preoccupazione e di ansia ritmati sui telex del Quirinale che facevano rimbalzare dall'Italia nell'appartamento del Presidente a Grosvenor House, notizie di nuovi scandali e notizie di morte: mercoledì, gli arresti di politici eccellenti nell'inchiesta sul caso Ligato, ieri il suicidio del giudice Signorino. In mattinata Scalfaro, quando ancora nessuno sapeva della tragica fine del magistrato, era tornato brevemente sull'assassinio dell'ex presidente delle Ferrovie: «Abbiamo riletto quello che lei disse, allora, al consiglio de, parole pesanti, come pietre» gli hanno ricordato i giornalisti, E lui ha annuito: non ha voluto parlare, ma ha sollevato ed abbassato la destra nel gesto di chi cala ripetute mazzate. Tutti i commenti su questa vicenda, sono stati comunque rinviati ad un promesso intervento delle prossime ore: «Ho bisogno di riflettere, sto pensando di trovare un'occasione per esprimere il mio pensiero». «Prima di parlare, ha intenzione di prendere contatto con i vertici dei partiti?» hanno incalzato i cronisti. E lui, pronto, ha risposto con un «no» che suona come una fiera assunzione di responsabilità. Passano pochi minuti. A conferenza stampa ormai conclusa il Presidente si avvia verso l'auto blu che dovrà accompa- rarlo in una visita ai principamusei di Londra. Arriva il consigliere Sceiba che stringe in mano un dispaccio di poche righe: il primo flash sul suicidio del giudice Signorino. Oscar Luigi Scalfaro apprende così la notizia che in quegli stessi momenti sta incominciando a scuotere l'Italia. Ma, ancora una volta, preferisce rimandare commenti e giudizi al suo rientro a Roma. Nessuna dichiarazione: «No, oggi non parlo» si limita a dire. Per lui parla, però, il viso tirato e pallido ed il gesto della destra che, quasi inavvertitamente sfiora la tempia. Un nuovo fantasma per il Capo dello Stato che, nell incontro della mattinata con i giornalisti, aveva proposto altri motivi di preoccupazione per le stragi con cui la mafia ha insanguinato l'estate italiana: «Voglio ripetere la mia convinzione: per metodi, tecniche e mezzi impiegati quei delitti hanno sapore di terrorismo e, senza dubbio, non di criminalità organizzata». Una frase, in qualche modo enigmatica, a ribadire quanto Scalfaro aveva sottolineato già mercoledì: «Che il terrorismo avesse questi collegamenti lo dicevo già quand'ero ministro dell'Interno». E, allora, è lecito chiedersi se questa affermazione, mai suffragata da precise circostanze («Le prove le ho nel mio pensiero, nella valutazione logica degli avvenimenti») possa nascere da qualche informazione riservata, da qualche rapporto confidenziale. Non sia, cioè, solo «il modesto parere di un magistrato che fa politica». I temi di sicurezza interna si sono intrecciati a quelli sul futuro dell'Europa comunitaria anche nei colloqui che il Presidente ha avuto con il primo ministro Major e, soprattutto, con il responsabile del Foreign Office, Douglas Hurd, che era titolare degli Interni proprio quando Scalfaro reggeva lo stesso dicastero al Viminale. E di Europa, seppure con diversità di toni, forse più improntati alla speranza che ai timori, il Capo dello Stato ha discusso anche con la regina Elisabetta: un incontro definito «particolarmente cordiale» a cui, per espresso invito di Sua Maestà che ha mutato il rigido protocollo della corte di San Giacomo, ha partecipato anche la figlia del Presidente, Marian na. Un'ora di dialogo concessa con «squisita gentilezza» dalla sovrana tra i velluti e gli ori dell'appartamento reale. Ma, appena fuori da Buckingam Palace, i fantasmi italiani hanno subito ripreso a volteggiare at torno al Presidente. Renato Rizzo Il presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro
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