I MARINES CONTRO IL CAOS di Gaetano Scardocchia

I MARINES CONTRO IL CAOS LO SBARCO IN SOMALIA I MARINES CONTRO IL CAOS PNEW YORK ERCHE' l'America interviene in Somalia, ma non in Bosnia, in Sudan, in Liberia o in altri posti del mondo dove guerre civili e carestie infliggono alle popolazioni sofferenze non meno crudeli? Per almeno due ragioni. La prima è che l'azione americana, autorizzata dall'Onu, è di natura esclusivamente umanitaria. Lo spettacolo dei bambini scarnificati dalla fame è sotto gli occhi di tutti. Qui ci troviamo di fronte ad una sorta di disastro naturale provocato dagli uomini. L'obbiettivo della missione è di nutrire gli affamati. Non ha senso il sospetto di una operazione neo-colonialista: la Somalia non possiede ricchezze naturali e non ha più un peso strategico dopo la fine della guerra fredda. Si può dire anzi che i suoi guai sono cominciati proprio da questa perdita di rilevanza geo-politica. La seconda ragione è che l'intervento si presenta facile dal punto di vista militare. Altrove, per esempio in Bosnia, una forza di spedizione dovrebbe fare i conti con eserciti e guerriglieri bene armati e favoriti da terreni impervi. In Somalia appare inimmaginabile una resistenza organizzata. Una soldataglia brigantesca, indisciplinata e poco addestrata non può opporsi ai marines, e neppure sembra averne l'intenzione. E' più probabile che gli uomini armati nasconderanno le armi o si ritireranno verso le zone interne, in attesa di vedere come si mettono le cose. Dunque, benché il contrasto con l'inerzia internazionale sugli altri fronti della sofferenza umana (Bosnia in primo luogo) possa suscitare sconforto, esso non può in alcun modo togliere valore all'iniziativa in Somalia. Meglio poco che niente. Meglio in Somalia che da nessuna parte. Mentre si accinge ad uscire di scena, George Bush vuole riaffermare il primato morale della politica estera americana laddove può farlo senza correre molti rischi. Ed ha accettato di conferire all'Onu poteri di coordinamento e di controllo che rendono più «internazionale» questo interven- Gaetano Scardocchia CONTINUA A PAG. 2 TERZA COLONNA

Persone citate: George Bush