Si sveglia Scalfaro il predicatore di Lietta Tornabuoni

Si sveglia Scalfaro il predicatore ^1 Si sveglia Scalfaro il predicatore INALMENTE. Si poteva anche avere l'impressione delusa che il nostro presidente della Repubblica Scalfaro intendesse il suo ruolo . soprattutto come quello d'un nonnoparroco col compito d'andare in giro per l'Italia devastata dal malgoverno, dalla crisi economica e dalle tasse, a predicare la bontà: state buoni, restate uniti, vogliate bene alla Patria, siate solidali, non fate cattiverie, abbiate fede. Non come un Papa (anche se è in vesti di pontefice che Scalfaro viene a volte disegnato da Forattini, il Papa attuale pare al confronto molto più politicante e battagliero): piuttosto come un anziano parente o un vecchio sacerdote, convinto della necessità di sostenere e rilanciare i valori della morale e dell'amore, coerente, insistente, però alla fine piuttosto inconcludente. Persino irritante, in qualche caso: perché invocare la bontà e lodare le «buone persone» è sempre meglio che invocare il presidenzialismo, lodare Gladio e insolentire gli indifesi come faceva Cossiga, ma può sembrare un po' poco, una funzione politica un po' limitata, da parte del presidente d'un Paese così malridotto daHadrocinio e dalla ferocia. t Finabjiente, il presidente Scalfaro srl svegiiato'f'altro ieri, giornata mondiale contro l'Aids indetta dall'Organizzazione mondiale della Sanità, sentendo che le Regioni italiane non hanno affatto realizzato certi provvedimenti per l'assistenza ai malati di Aids disposti per legge dal governo e dal Parlamento, che neppure hanno utilizzato i relativi fondi. E' un comportamento impensabile, ha detto Scalfaro: se dovesse prolungarsi, bisognerà eventualmente trovare un'autorità sostitutiva capace di applicare la legge in questo campo. Ha avuto un bello scatto: forte, vibrato, concreto. Ha compiuto un intervento politico, e giusto. Ma subito dopo è tornato ai sentimenti, a quella sua infinita fiducia I nella parola consolante, teI rapeutica e salvifica che è una variante della fede nazionale nella chiacchiera. S'è rivolto ai malati di Aids cercando di confortarli e rassicurarli: «Non siete soli, noi siamo con voi, nella vostra condizione la solitudine è la cosa peggiore». A dire la verità, nella condizione dei malati italiani di Aids le cose peggiori sono l'impossibiUtà d'essere curati in modo decente; la paura di molti medici e paramedici che li circondano; la mancanza d'organizzazione e di competenze per venir assistiti in casa; la mancanza di soldi per comprare i farmaci costosi; i divieti che in tanti ospedali o reparti specialistici impediscono ai volontari di assistere i malati senza famiglia (e di controllare il modo in cui vengono trattati). La solitudine è bruttissima, ma rispetto al resto sarebbe davvero l'ultima cosa. Principessa Mettendo al mondo il bambino suo e del suo ex guardaspalle Daniel Ducruet, Stéphanie di Monaco ha fatto qualcosa di mai visto: è diventata la prima principessa ragazza-madre delle famiglie regnanti moderne. Certo Monaco è un piccolo regno anomalo, certo i Grimaldi non sono sovrani storici d'antica aristocrazia: tuttavia Stéphanie mamma nubile ha infranto un tabù principesco. E, almeno sinora, senza conseguenze troppo sensazionali, senza anatemi né ripudi né maledizioni, soltanto con un disagio disapprovante del padre e dei famigliari che magari sparirà, come capita, vedendo quant'è bello il nuovo nipotino, e quanto somiglia a Grace Kelly. Lietta Tornabuoni 1\

Persone citate: Cossiga, Daniel Ducruet, Forattini, Grace Kelly, Scalfaro

Luoghi citati: Italia, Monaco