La lotta dei paraplegici

La lotta dei paraplegici La lotta dei paraplegici Senza assistenza, sciopero della fame Si fa dura la lotta dei degenti del centro di rieducazione funzionale che chiedono la copertura dei posti di fisioterapisti rimasti vacanti dopo un serie di pensionamenti e licenziamenti. Per protesta contro l'Usi 8 e la Regione, che non hanno neanche risposto a una loro lettera di protesta dello scorso 23 novembre, quattro pazienti hanno cominciato ieri mattina uno sciopero della fame. «L'iniziativa - è scritto in una lettera firmata da tutti i 17 ricoverati - si protrarrà fino a quando non si arriverà a una soluzione del problema». Nel pomeriggio, dopo un fitto scambio di telefonate tra l'amministrazione delle Molinette e l'unità spinale di San Vito, la protesta è in parte rientrata: di fronte agli impegni assunti dalla direzione sanitaria (subito un fisioterapista, altri due nei prossimi giorni), i quattro ricoverati hanno sospeso lo sciopero e a cena si sono presentati in mensa per il pasto. Ma avvertono di essere decisi a tornare sui loro passi, se alle promesse formali non faranno seguito concreti gesti per il centro di rieducazione. Un altolà che spaventa il primario del centro, professor Roberto Canine: «I nostri malati hanno grosse difficoltà renali. Sono soggetti particolari, per i quali uno sciopero della fame può avere effetti immediati e devastanti». Sulla drammatica situazione del centro di rieducazione funzionale sono intervenuti ieri an¬ che Cgil, Cisl e Uil. Nel corso di una trattativa con la direzione sanitaria, hanno chiesto all'amministrazione dell'Usi di farsi portavoce di una richiesta di deroga urgente per l'assunzione di 8 nuovi fisioterapisti, in modo da garantire non solo l'assistenza ai ricoverati, ma anche il trattamento dei pazienti della medicina e del day-hospital. L'amministrazione risponderà nei prossimi giorni. Intanto, i confederali hanno stampato e diffuso un volantino cóntro il commissario straordinario Usi, Stefano Silvano («La managerialità non è fare la voce grossa o usare il pugno di ferro, ma dimostrare competenza é-conoscènza dei problemi»), e proclamato lo stato di agitazione per il 9,10 e 11 dicembre.

Persone citate: Stefano Silvano