L'assessore Prosperini: Strehler dimettiti

L'assessore Prosperini: Strehler dimettiti Si indaga sui corsi di formazione con fondi Cee. Dal giudice la segretaria del Piccolo Teatro L'assessore Prosperini: Strehler dimettiti Un nuovo caso politico, mina vagante per la giunta Borghini MILANO. L'inchiesta sul Piccolo Teatro entra nel vivo: davanti al giudice De Pasquale sfileranno, oggi o domani, Nina Vinchi, la vedova di Paolo Grassi, da sempre segretaria del Piccolo, e Alessandra Bassan, titolare della società di formazione che ha curato i corsi del Teatro. Il «caso Strehler» si fa politico e si trasforma nell'ennesima mina sul cammino della martoriata giunta Borghini. «Chiedo le dimissioni di Strehler. E se lui ha un minimo di coerenza le deve dare. E subito». Parla così Piergianni Prosperini, assessore ai lavori pubblici, ex leghista, tenace accusatore del maestro del Piccolo. Prosperini chiede in giunta le dimissioni del regista. investito dall'inchiesta sui fondi Cee per i corsi professionali. E Borghini? Il sindaco evita polemiche ma è chiaro che la sortita di Prosperini gli va di traverso: Milano, è la tesi di palazzo Marino, deve esprimere la sua solidarietà al maestro. Certo è che una nuova grana non ci voleva: ieri notte il piano di privatizzazioni è stato investito da 150 emendamenti dell'opposizione. La Confeommercio apre a Bossi e chiede elezioni anticipate. Il ciclone Strehler cade in un momento delicato. Prosperini ironizza: «Che bel profeta era stato Strehler a dire, nella sua ultima conferenza stampa, che il Piccolo non esisteva più. Che sarebbe stato bello farne una succursale di San Vittore. Adesso lui si troverà bene laggiù». E ancora: «Lui, lo Strehler imbroglia i cittadini in una struttura pubblica e io devo esser così fesso da non mandarlo via. Eppoi, è un moralizzatore lui. Spara alto...». Inutile dire che la Milano della cultura e del teatro, al contrario, si stringe accanto a Strehler e al Piccolo. «Sento aria di oscurantismo. Con la scusa dell'inchiesta si attacca una stagione culturale» commenta Franco Quadri, critico teatrale già lontano dalle posizioni del maestro. «Il vero scandalo - rincara Gianni Valle, presidente dei teatri dell'Elfo e di Porta Romana - è che per fare uno spettacolo, in Italia, occorre fare la cresta della spesa». E Valle aggiunge: «Quel che è sicuro è che Strehler non si è messo i soldi in tasca. L'onestà personale è fuori discussione». «Ciarpame, ciarpame radicai chic...» ringhia Prosperini e la polemica è destinata a durare e, magari, a pesare sulle sorti della giunta appesa a un filo. E il teatro? Il Piccolo, da ieri, ha un nuovo testo in cartellone: «La commedia degli ebrei alla corte dei Gonzaga». Recitano sul palcoscenico i ragazzi della scuola del Piccolo, proprio gli allievi del corso incriminato da De Pasquale. Chissà se il magistrato andrà a veder di persona se la scuola Strehler funziona, [r. m.l

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