Maturità, all'orale con tutte le materie

Maturità, all'orale con tutte le materie Il ministro anticipa i contenuti della riforma che porterà al Consiglio dei ministri Maturità, all'orale con tutte le materie «Esami con iprofessori di classe Risparmieremo almeno 130 miliardi» ROMA. Tra due anni, forse, arriverà la nuova Maturità. Doveva essere un esperimento, inventato alla fine degli Anni Sessanta da Antonio Misasi, che allora era ministro della Pubblica Istruzione. Nulla s'è rivelato più solido, invece, di questo «esamino» basato su quattro prove (due scritte e due orali) sorteggiate a metà anno tra le materie d'insegnamento dell'ultimo anno. Da allora, non c'è stato ministro che non abbia promesso di rimettere mano alla prova di maturità. Questa volta tocca a Rosa Russo Jervolino, de, annunciare: «Tra due settimane porterò in Consiglio dei ministri un disegno di legge che modifica radicalmente l'esame». Tornerebbero tutte le materie all'orale, con i professori della scuola in cattedra, e un esterno come presidente di commissione. Non sarà la restaurazione di quella terribile maturità che molti genitori ricordano come un incubo, comunque. All'epoca c'erano scritti e orali su tutte le materie. Adesso si cambia, ma senza calcare la mano. «Io non penso che i ragazzi debbano temere - annuncia materna la Jervolino - . E' importante che a condurre gli esami siano i professori della scuola». Rosa Russo Jervolino si rivela contrarissima all'attuale sistema. Innanzitutto vuole abolire il «sistema balordo dell'estrazione». Spiega: i ragazzi smettono di seguire le materie non estratte, l'esame diventa paradossalmente la scusa per non studiare. Non solo. E' perplessa, la Jervolino, delle commissioni d'esame composte di tanti professori esterni meno uno: «E' un discorso sbagliato dal punto di vista teorico. Nessuno è ih grado di valutare la maturità, o la capacità critica, o le cognizioni su singole materie, come gif insegnanti che hanno seguito i giovani per tutto l'arco dei loro studi». Ecco quindi che si rovesciano le proporzioni: in commissione vanno i professori interni e uno solo è chiamato dall'esterno. 1 Questa mini-riforma, che tra l'altro farebbe risparmiare 130 miliardi (le spese dei professori in trasferta), potrebbe portare, in prospettiva, anche all'abolizione degli esami di riparazione. Anche su questi, i rinvìi autunnali, il ministro non è convinto: «Con i miliardi risparmiati - dice - si potrebbero finanziare i corsi di sostegno per arrivare all'eliminazione degli esami di ottobre». Non è ancora chiaro il meccanismo degli esami scritti, invece. Due strade restano aperte, «ugualmente valide»: o prove su tutte le materie, oppure cambiare le prove ogni anno, secondo tabelle proposte dai tecnici del Consiglio nazionale della pubblica istruzione e non più dai burocrati dei piani alti ministeriali. Si vedrà, in futuro, se queste idee della Jervolino diventeranno mai legge, oppure se resteranno sulla carta come le innumervoli altre proposte che l'hanno preceduta. ' Una cosa, però, la Jervolino ci tiene a sottolineare: i ragazzi non si devono spaventare. Anzi, non si deve spaventare «nessuno». Si studierebbe di più con l'esame-Jervolino, ma non troppo. «Gli esami verrebbo fatti su una base meno nozionistica e più di verifica». Spiega meglio: «Non significherà studiare di più in termini quantitativi, ma qualitativi. Si darà più spazio alle capacità logiche e critiche, meno al nozionismo». Sì, perché in un esame sostenuto davanti ai propri professori, dice il ministro, lo studente può far valere il «credito scolastico», vale a dire i risultati che ha accumulato durante l'anno. Ma mentre il ministro cerca di modificare un pilastro della pubblica istruzione, altre rivoluzioni galoppano. Alla Commissione bicamerale, dove si discute di riforme istizionali, hanno dimenticato di mettere l'insegnamento tra i fondamenti dello Stato. Tutta la materia sarebbe delegata alle Regioni. «Ma io sono contraria alla regionalizzazione del sistema scolastico - insorge la Jervolino - . Avere venti differenti sistemi scolastici, uno per ogni regione, sarebbe un'assurdità. L'opposto della europeizzazione della scuola che ci piace». Francesco Grignetf i Studenti sui banchi per una prova scritta all'ultima sessione di esami Tra poco la «maturità» potrebbe cambiare volto

Persone citate: Antonio Misasi, Jervolino, Rosa Russo Jervolino

Luoghi citati: Roma