«Caro Bossi, votarti è uno spreco»

«Caro Bossi, votarti è uno spreco» Mantova, sciolto il Consiglio provinciale dove la Lega non è riuscita a governare col 34% «Caro Bossi, votarti è uno spreco» artìMJf!€Ìfenswa contrai MANTOVA DAL NOSTRO INVIATO Prepararsi al ritornello: «Votarp Lega è inutile, non avete visto com'è andata a finire alla Provincia di Mantova? Si torna a votare per la terza volta». Un ritornello che, da qui al 13 dicembre, diventerà un'ossessione. Già stasera, a Varese, apre il tema Achille Occhetto. Ieri pomeriggio Gianfranco Burchiellaro, segretario mantovano del pds, ha faxato un suo rapporto a Botteghe Oscure: «La Lega Lombarda si è dimostrata incapace di dare una prospettiva credibile di cambiamento e non per le pregiudiziali di altre forze politiche, ma per i limiti oggettivi della Lega». E Occhetto ripeterà. E' un coro festoso, da Mantova. Domenica mattina si è sciolto il consiglio provinciale. La Lega, primo partito con il 34% dei voti e 11 consiglieri, aveva proposto programma e governo. Due mesi di tempo, tempo scaduto, la Lega ha fallito. Il coro, appunto: pds, psi, de, Lega alpina, Rifondazione, Verdi, Rete e missini. Con tonalità diverse, stessa musica: «La Lega ti frega!». Non sono stati capaci di trovare alleanze, non sono in grado di muoversi nella politica, non hanno un programma credibile. Inaffidabili, velleitari, e tanto pasticcioni da costringere Bossi a mandare un suo «Commissario» da Varese. Lega sconfitta alla prima prova, insomma. «Ma che scemenza! - si agita Uber Anghinoni, deputato leghista -. Tutt'altro che sconfitti. Vincitori sarebbe un paradosso. Ma se qui si tornerà a votare non è certo colpa nostra. Perché gli altri, i partiti, pur avendo i numeri non hanno trovato un accordo?». Il sospetto, pardon la certezza di Uber è questa: «Se è vero che il voto di Mantova aveva avuto una valenza più politica che amministrativa, è altrettanto vero che questa è la loro risposta politica, fi messaggio dei partiti, in vista del voto di dicembre, è: attenti, dove la Lega vince poi non si governa!». Nella sede della Lega, come in quella del pds, si ascoltano le cronache di un fallimento. A settembre la Lega aveva stravinto e il pds aveva perso meno di tutti. Giunta Lega-pds? Perché no, i numeri ci sono, da Botteghe Oscure non arrivano segnali contrari, anzi. «E però mancava un accordo politico -spiega Burchiellaro -. Forse per ingenuità e inesperienza, non sono stati in grado di costruire alleanze. E poi, durante le trattative hanno preso posizione contro il sindacato, contro i 250 licenziati della vetreria Bormioli. Ed è finita con un "La parola passerà alle armi". Via, un po' di serietà...». Dalla Lega si son tenuti lontano socialisti e de. Qualche incontro, inutile e breve, e morta lì. Sono soddisfatti i de, adesso. «L'avevamo previsto - dice Bruno Vincenzi, ex deputato e segretario provinciale -. Noi siano passati da 9 a 4 consiglieri, abbiamo toccato il fondo, una nuova elezione non può danneggiarci». Meno drastico è Tonino Zamboni, martiriazzoliano, capo dipartimento cultura a Piazza del Gesù: «Con il voto di settembre si è disintegrata una struttura politica che finora, nel bene o nel male, aveva retto. Ma la penalizzazione dell'elettorato, non ha portato ad un'alternativa». Resta da vedere, e qui il rischio è forte, cosa accadrà alle prossime elezioni di primavera. Anghinoni cita Bossi: «Le ragioni di chi ci ha votato non son venute meno. Andremo avanti ancora». Vincenzi l'ha già detto: «Peggio di così non siamo mai stati, andia- mo a rischiare». Burchiellaro pensa alla riforma elettorale: «Forse noi la anticipiamo, a settembre c'è stato il primo turno, a primavera il secondo». E nella Mantova di Claudio Martelli e del cartello pds-psi-psdi, già vede la possibilità di una lista comune. Ma questo secondo turno sarebbe proprio un ballottaggio, la Lega contro, tutti. Questo però è futuro, primavera prossima. Il presente ormai è il 13 dicembre, elezioni a Monza e Varese. Anche lì, dove la Lega è già fortissima, arriveranno le no¬ te mantovane: «Votarli è inutile». Perdere tempo. E mentre a Mantova torna il Commissario, il direttore dell'Associazione industriali Roberto De Martin parla di «notevole delusione»: «Ci spettavamo che si dimostrasse nei fatti l'autonomia dei partiti mantovani». Volevano la giunta a tutti i costi, gli industriali. E magari per consolarsi, ieri sera, si son riuniti in sede per una conferenza. Di chi? Di Vito Gnutti, imprenditore e deputato della Lega. Giovanni Cerniti Il pds: «Sono incapaci di formare maggioranze» La de: «Per noi era scontato» Il leader della Lega, Bossi, reagisce con diplomazia: sono gli altri partiti che non ci stanno. A des. una veduta di Mantova