CONVEGNO: STUDIOS FERT

CONVEGNO: STUDIOS FERTUn'associazione per salvare la prima Cinecittà italiana. Che a Torino vi sia stata una fiorente industria cinematografica è cosa risaputa. Che vi sia nato, nel lontano 1919, il primo studio system italiano lo è sicuramente un po' meno. Si tratta degli studios Fert, situati in corso Lombardia, ancora oggi esistenti anche se, abbandonati all'incuria del tempo, si presentano piuttosto malconci. Lorenzo Ventavoli vi ha di recente dedicato un libro intitolato «Pochi, maledetti e subito» (edizioni Museo Nazionale del Cinema) in cui ne traccia la storia in modo dettagliato. Sonc stati operanti a fasi alterne, fino a tutti gli Anni Cinquanta. Vi hanno lavorato registi come Campogalliani, Camerini, Soldati, Lattuada, Cerchio, Cottafavi. Erminio Macario vi ha girato la maggior parte dei suoi film. Inoltre, quasi tutto il BMovie del dopoguerra arriva dai Fert: la saga di Maciste, le pellicole di cappa e spada, molto genere noir. Fiorenti anche le coproduzioni con i francesi ad opera del produttore Giorgio Venturini. Una lunga storia che rischia di essere interrotta per sempre dal nuovo piano regolatore cittadino che ne prevede l'abbattimento. Dal punto di vista del cinema, Torino è una città vitale e questi spazi potrebbero essere il motore di una sua reindustrializzazione cinematografica che sfrutti il grande potenziale artistico e tecnico presente in città e la posizione geografica, non ai margini dell'Italia ma al centro dell'Europa. Con queste finalità è nata ed è tuttora attiva l'associazione «Salviamo i Fert per un cinema indipendente europeo», organizzatrice del convegno in programma questa mattina a partire dalle 9,30 presso i locali della Famija Turinéisa di via Po 43. Nel corso della tavola rotonda, è prevista la proiezione di un documentario sullo stato attuale degli studios. Gaetano Capizzi CONVEGNO: STUDIOS FERT

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