E' un affare dare aiuto alle balene

E' un affare dare aiuto alle balene Olio di jojoba E' un affare dare aiuto alle balene ROMA. «Coltivate la jojoba, salverete la balena» è ormai un felice slogan, caro agli ambientalisti e che molti conoscono. Originaria delle zone desertiche della California, dell'Arizona e del Nuovo Messico, è proprio la simmondsia - meglio conosciuta come jojoba - ad evitare che le balene continuino ad essere sterminate per ricavarne un olio usato dall'industria di lubrificanti (serve negli ingranaggi di precisione sottoposti ad elevate temperature): l'olio estratto dal grasso del capodoglio, infatti, non ha eguali nel mondo animale per le sue caratteristiche di viscosità. Fino a quando si è scoperto che c'era qualcosa di analogo, se non superiore, nel mondo vegetale. Così dalle bacche della jojoba, già utilizzate in alcune linee di prodotti cosmetici per la facilità di assorbimento da parte della pelle, è venuta la salvezza per le balene. La coltivazione di questo arbusto sempreverde, che si presenta ricco di foglioline ed è alto circa un metro e mezzo, può diventare un buon affare anche per gli agricoltori, tenuto conto che sul mercato mondiale l'olio di jojoba viene pagato all'ingrosso fino a 25-30 mila lire il litro; c'è anche un succedaneo, sintetico, che costa la metà, ma quello naturale è migliore. Sono l'industria cosmetica e farmaceutica, insieme con quella dei lubrificanti speciali, a rappresentare per questa nuova coltura uno sbocco di mercato diretto, privilegiato e altamente remunerativo per gli agricoltori che forniscono la materia prima. Come per altre piante nuove da introdurre nel nostro Paese, anche per la jojoba è stata la Tecnagro (associazione di ricerche sostenuta dalla Confagricoltura, dalla Fiat, dall'Enichem Agricoltura e dalla Tecnimont) ad eseguire le prime colture sperimentali, con un progetto pilota in sei regioni meridionali (Campania, Calabria, Puglia, Basilicata, Sicilia, Sardegna) e due dell'Italia Centrale, Lazio e Toscana. Le prime prove - fatte su 90 ettari - hanno tenuto conto delle condizioni climatiche ed agronomiche, in particolare la temperatura, la ventosità, le caratteristiche fisico-chimiche del terreno. Ora - a sperimentazione conclusa - si è capito che una delle regioni dove potenzialmente la jojoba può trovare ampia espansione è la Sicilia, senza escludere tuttavia altre zone del Meridione. La resa della pianta varia molto a secondo del clima e delle tecniche di coltivazione; ma sembra accertato che da un ettaro di jojoba possono essere estratti non meno di 2-2,7 tonnellate di cera liquida. «Questi dati - affermano alla Tecnagro appaiono sufficienti ad incoraggiare l'avvio di una campagna d'informazione», con lo slogan che abbiamo citato all'inizio: un ettaro di jojoba salva la balena. Gianni Stornello

Persone citate: Basilicata, Gianni Stornello, Puglia