I misteri dell'Auditel come l'alambicco di Avanzi di Alessandra Comazzi

I misteri dell'Auditel come l'alambicco di Avanzi TIVÙ' & TBVU' I misteri dell'Auditel come l'alambicco di Avanzi Eadesso, poveri noi? Il punto di riferimento che smuoveva i miliardi della pubblicità e decretava la polvere o gli altari per fior di conduttori; e anche, più modestamente, faceva riflettere sui gusti del pubblico in rapporto alla qualità delle trasmissioni, è stato messo in dubbio dallo scoop del Gabibbo e di Curzio Maltese. L'Auditel, il meccanismo convenzionale e internazionale che, accettato da Rai, Fininvest e pubblicitari, stabilisce il numero di telespettatori sintonizzati davanti a una rete piuttosto che a un'altra, possedeva due caratteristiche fondamentali: non era mai stato contestato da nessuno; le famiglie che ne facevano parte erano segrete, chiuse in una specie di inviolabile «sancta sanctorum». Adesso che il «sancta sanctorum» è stato penetrato, co sa succederà? Nulla, probabilmente. Come dice Pippo Baudo, l'Auditel è un'unità di misura come il metro e il grammo conservati a Parigi, I riconosciuta (sia pure tra riI correnti brontolìi di tempe¬ sta) da tutte le parti in causa; è quasi un dogma, come per i cattolici la verginità della Madonna. Può bastare un Gabibbo, per mettere in discussione il dogma? Lo vedremo nei prossimi giorni, aspettiamo eventuali provvedimenti. Ma intanto, come dobbiamo comportarci noi, che seguiamo umilmente la televisione ogni giorno? Rinunciare a prendere in considerazione dati provenienti da famiglie non più segrete? Tenerne conto con moderazione, riferire con distacco di sorpassi e tonfi? Cercare di interpretare aride cifre senza i condizionamenti cui sono obbligati i signori dei palinsesti? E' proprio così che si potrebbe fare: e più o meno così, d'altronde, si è sempre fatto. Guardiamo venerdì. Su Raitre è ritornato «Un giorno in pretura», che dovrebbe ospitare tra qualche tempo il giudice Di Pietro. Subito dopo, andava in onda la seconda puntata di «Avanzi», che si è confermato un varietà al di sotto di aspettative troppo alte, ma sempre al di sopra della bassa media televisiva. Sabi¬ na Guzzanti nei pantaloni di Martelli è eccezionale; l'imitazione della piazza dei «Fatti vostri» (eh sì, di nuovo imitazioni di altri programmi) con le persone che piangono è feroce, un po' debole l'obiettivo; il «giornalista» Pier Francesco Loche è profetico, quando vuol far salire l'audience con ogni mezzo. Quest'audience viene rilevata da uno strano alambicco che si colora di rosso con il migliorare dell'ascolto. Un alambicco strano e misterioso come dovrebbero essere, e un tempo erano, strane e misteriose le famiglie Auditel. A proposito, da quanti telespettatori è stato seguito «Avanzi»? Due milioni 315 mila. E il campione della serata? «I fatti vostri», 7 milioni 786 mila. E il più visto di Raitre? Gad Lerner con Milano Italia, 2 milioni 840 mila. Sempre bene la telenovela «Gloria» 4 milioni 497 spettatori, si difendono «Beautiful» (4 milioni 606 mila) e «La grande sfida» (5 milioni e 100 mila). Alessandra Comazzi

Persone citate: Curzio Maltese, Di Pietro, Gad Lerner, Guzzanti, Pier Francesco Loche, Pippo Baudo, Sabi

Luoghi citati: Milano Italia, Parigi