Colpa di chi s'inchioda ai quiz

Colpa di chi s'inchioda ai quiz rbsponde 0.d.B. Colpa di chi s'inchioda ai quiz Gentilissimo signor Del Buono, mi rivolgo a lei perché mi auguro che tramite La Stampa le mie parole possano giungere alla Rai. E' vivo il mio rammarico perche le buone trasmissioni godono sempre di poca simpatia e, in conclusione, oltre al fatto che sono rare, durino pochissimo. Mi riferisco al «Circolo delle 12», condotto quest'anno con garbo e intelligenza da Piera Rolandi e l'anno scorso da personalità come Barbiellini Amidei e Battaglia, ma è già finito. E' troppa la sproporzione tra lo spazio concesso a queste trasmissioni e le altre... Paola Favalli, Asolo G ENTILE signora Favalli, lei, dunque, non ama le altre trasmissioni che descrive: «quelle in cui dominano oltre alle urla e alle parolacce i famigerati quiz: dispendiosi, diseducativi e immorali, in ultima analisi, pensando a questo momento così difficile per tutti. Sono molte le persone che come me vorrebbero essere trattate con un po' più d'intelligenza: penso sarebbe opportuno tentare di far crescere il livello culturale della gente e non abbandonare tutto ad un livello minimo con la scusa che esiste purtroppo molta ignoranza...». Le brave persone saranno molte, ma non abbastanza, gentile signora Favalli. Almeno, se crediamo all'Auditel, dobbiamo concludere che qualsiasi trasmissione come il «Circolo delle 12» finirà sempre per soccombere a trasmissioni come Colpas'inchai q di chi hioda uiz «Scommettiamo che...» o «Paperissima», anche se tali trasmissioni provocano in alcuni telespettatori dissenso, se non addirittura ostilità, odio come testimonia un'altra mia corrispondente di oggi, la signora Giulia Perlusi che non so da dove scriva, perché accanto al suo nome e cognome trovo solo un «Al» che potrebbe essere letto anche «At»: «Mi consenta di intervenire su un argomento che può apparire futile, ma dubito che in definitiva lo sia davvero. Alludo alla vasta platea che tutte le sere del sabato s'incatena davanti alla trasmissione "Scommettiamo che...": sempre una cifra sui dieci milioni e mezzo, fissa, inamovibile. Le scommesse troppe volte sciocche, con nessuno scopo e nessuna utilità (se non di procacciare soldi a chi si esibisce) non catturano il mio interesse, ma quello che mi sconcerta è la suddetta inamovibilità della platea televisiva. Che pubblico è quello che decreta il successo di certe trasmissioni? lo stesso discorso si può fare per "Paperissima", sia pure per metà di telespettatori sempre inchiodati sui 5 milioni e mezzo...». Se crediamo all'Auditel, la risposta è semplice, gentile signora Perlusi: è il pubblico italiano. E se non ci credessimo più? Oreste dei Buono

Persone citate: Barbiellini Amidei, Battaglia, Del Buono, Favalli, Giulia Perlusi, Paola Favalli, Piera Rolandi