Ora il Mattino accusa giudici e carabinieri

Ora il Mattino accusa giudici e carabinieri Ora il Mattino accusa giudici e carabinieri Il direttore: ambiguità nell'Arma e magistrati influenzati dai politici Il sindaco dimissionario di Napoli Nello Polese NAPOLI. Sfilano davanti ai giudici i protagonisti del giallo dell'imbarazzante conversazione tra l'ex questore di Napoli, Vito Matterà, e il redattore capo del Mattino, Giuseppe Calise. Chi e perché ha intercettato la telefonata? Ci sono estiemi di reato nel dialogo tra il poliziotto e il giornalista su un'indagine che sfiora il sindaco di Napoli, Nello Polese? E' quanto vogliono accertare i magistrati, che finora hanno ascoltato quattro persone. Dopo il direttore del Mattino Pasquale Nonno, Giuseppe Calise e Vito Matterà, ieri è toccato ad Amedeo Laboccetta, il capogruppo del msi in Consiglio comunale che martedì scorso rese pubblico il contenuto della bobina «rubata»: un affaire che il ministro dell'Interno definisce «preoccupante e inquietante». Mancino ha poi commentato le dimissioni del sindaco Polese: «Non è creando vuoti di potere che si risolvono i diffìcili problemi di Napoli». L'altro ieri il sostituto procuratore della Repubblica aveva inviato a Laboccetta un avviso di garanzia per la divulgazione della telefonata. Come e quando è venuto in possesso del nastro? L'esponente missino avrebbe detto al giudice di aver trovato la cassetta davanti al portone, dopo una telefonata anonima. Ma c'è chi gli attribuisce un ruolo molto più ambiguo e inquietante. A cominciare da Pasquale Nonno, che in un fondo pubblicato giovedì scorso gli ha riservato parole di fuoco, trattandolo da «agente provocatore». Il rappresentante del msi è partito al contrattacco, querelando il responsabile del quotidiano. Nonno, però, è sempre più deciso a usare la mano pesante anche con elli non condivide la linea adottata dal giornale. Oggi pubblica un editoriale al vetriolo, attac¬ cando politici, alcuni magistrati, carabinieri e giornalisti. «Abbiamo visto uno spettro - scrive Nonno -: la "destra", quella che si presenta come voglia di pulizia (le "mani pulite"), di ordine, di moralità, che presenta la faccia di gente mediocre, perbene e innocua e poi all'improvviso infila gli stivali e ti cammina sulla pancia». Nonno ricorda un suo articolo del 18 ottobre, quando spiegò ai lettori del Mattino il suo pensiero sui magistrati: «Quando i comportamenti dei giudici sono indotti o influenzati dalla politica, lo Stato perde e la democrazia muore». «Ce ne siamo accorti per primi a Na¬ poli per due motivi - dice oggi -. Il primo: i giudici hanno individuato un reato pretestuoso come la cosiddetta truffa elettorale. Il secondo: si è creata una sorta di santa inquisizione formata da alcuni magistrati, giornalisti e rappresentanti della sinistra di pezza che, se non fanno prediche moralistiche, non sanno cosa dire». Poi l'attacco ai carabinieri: «Quello che pensavamo lo abbiamo scritto ripetutamente anche a rischio di passare per favoreggiatori di politici corrotti. Così come abbiamo denunciato il comportamento equivoco di qualche ufficiale dell'Arma», [f. mil.] Due udinesi aggrediti da teppisti a Pescara Napoli, «giallo» della telefonata rubata

Persone citate: Amedeo Laboccetta, Giuseppe Calise, Laboccetta, Mancino, Nello Polese, Polese

Luoghi citati: Napoli, Pescara, Vito