Lo zio d'America non ride più di Lodovico Poletto

Lo zio d'America non ride piùIn crisi Eaton e Vickers controllate da società statunitensi Lo zio d'America non ride più Tagli nelle aziende Usa del Canavese ' l E' un risveglio brusco quello che sta lentamente cancellando il «sogno americano» del Canavese. Le aziende a stelle e strisce, fino a qualche anno fa considerate solide e al riparo da ogni rischio, a causa dell'attuale recessione industriale potrebbero fuggire altrove. E' già successo con la Conner, ex partner della Olivetti, emigrata più di un anno fa, da Ivrea a Font Saint Martin, in bassa Valle d'Aosta. Altre due fabbriche dello «zio d'America» che operano in zona, la Eaton Automotive di Rivarolo e la «Vickers Systems» di Valperga, non sono invece riuscite a sfuggire alla crisi. Cassa integrazione e tagli occupazionali sono all'ordine del giorno. Il caso più eclatante è quello della Eaton. La multinazionale americana che controlla l'azienda specializzata nella produzione di valvole per motori a scoppio ha già avviato le pratiche per la messa in mobilità di 200 tra operai ed impiegati:, prima di renderla operativa ùsufuirà di un breve periodo di cààsa." Ieri e giovedì i 760 dipendenti dello stabilimento di via Bicocca a Rivarolo sono rimasti a casa. Altri tre giorni di chiusura totale sono previsti il 2, 3 e 4 dicembre. Il pericolo di trasferimento degli impianti è reale. Il sindacato è preoccupato: l'ha ribadito nell'incontro con i rappresentanti dell'Eaton all'Unione industriale di Torino: «Hanno detto che devono adottare con urgenza alcuni provvedimenti per ridurre costi giudicati troppo elevati». Se il complesso di Rivarolo sarà smantellato la produzione potrebbe finire tutta a Monfalcone o, addirittura, in Germania. Non corre rischi invece lo stabilimento Eaton di Bosconero, costruito appena due anni fa, con criteri tecnologici all'avanguardia. Situazione tutt'altro che rosea, anche alla «Vickers», specializzata nella produzione di sollevatori idraulici. Da lunedì prossimo 70 operai saranno posti in cassa a zero ore. Se, in poco tempo, non aumenteranno le commesse, il complesso rilevato alcuni anni dagli americani potrebbe addirittura sparire. Immune, finora, da riduzioni di ordini e tagli occupazionali è la Federai Mogul di Cuorgné, l'ex «Trione», da tempo controllata da una multinazionale d'oltreoceano. Giancarlo Zanoletti, segretario della Firn Cisl di Ivrea, è proeccupato: «Il rischio che molte attività produttive straniere scompaiano è reale. Le scelte di politica aziendale nelle fabbriche americane vengono fatte lontano dall'Italia. Mancando il rapporto diretto con la proprietà anche le azioni del sindacato, in sede di trattativa, sono più difficili». Ma non è solo l'America a turbare i sonni dei lavoratori canavesani. L'attenzione è puntata anche sull'Olivetti. Il nuovo piano di ristrutturazione sarà reso noto tra il 15 dicembre e il 10 gennaio. «L'unica cosa che sappiamo - aggiunge Zanoletti è che interesserà maggiormente e e o a l , a o à l e e i centri di produzione all'estero». Da tempo circolano voci su un nuovo taglio di 6 mila posti, 1500 dovrebbero essere italiani, concentrati soprattutto a Ivrea. Di qui la richiesta di un incontro urgente fatta dal neo sindaco Alberto Stratta all'ingegner De Benedetti: «Faremo presente le preoccupazioni della città già messa in ginocchio dalle precedenti ristrutturazioni, Ivrea è sempre stata fedele alla Olivetti. Ora, però, abbiamo bisogno di sapere che costa sta succedendo a Palazzo Uffici». Lodovico Poletto E intanto a Ivrea il sindaco Stratta vuole incontrare subito l'ingegner Carlo De Benedetti per scoprire i piani futuri dell'Olivetti Per duecento dipendenti dell'Eaton di Rivarolo è stata chiesta la mobilità Il sindacalista Giancarlo Zanoletti