Sfrattato per morosità: «Ma pagavo»

Sfrattato per morosità: «Ma pagavo» Un operaio marocchino, la moglie e tre figli minorenni dormono su un'automobile Sfrattato per morosità: «Ma pagavo» L'alloggio era stato acquistato all'asta da un'immobiliare «Sono tanti i drammi della casa con i quali inizia l'inverno» M'barek Mountassir, marocchino, a Torino da 14 anni, è stato fatto sgomberare ieri, per morosità, dall'ufficiale giudiziario. Con la moglie, due fighe di 13 e 15 anni e un bimbo di 8, ha dovuto lasciare l'alloggio nel quale viveva dall'89. La famiglia ha trascorso la notte in strada, al freddo. Forse, la prima di una lunga serie. Ma l'affitto, Mountassir, l'ha sempre pagato: alla vecchia padrona di casa che gli aveva fatto un regolare contratto e alla nuova, Amalia Fortin, titolare della società «Azalea 88». Quella che si è aggiudicata all'asta le due stanzette umide, in via Revello 50, Borgo San Paolo. Amalia Fortin sarebbe riuscita in pochi mesi a sfrattarlo per morosità, rifiutando le 200 mila lire mensili che l'operaio di Casablanca - scarsa familiarità con la lingua e le leggi italiane - continuava a versarle su un libretto al portatore. «Per qualche ragione da chiarire - spiega Parvopasso del Sunia - Mountassir non ha ricevuto la convocazione del pretore e non si è presentato all'udienza. Se lo avesse fatto, il pretore avrebbe dovuto tenere conto dei versamenti». Così da ieri mattina ai coniugi Mountassir, ad Hanen, Alima e al piccolo Younes è rimasta solo una vecchia auto. «Lunedì - dice Parvopasso - presenteremo il caso alla Commissione emergenza abitativa: uno dei tanti drammi degli sfrattati, italiani e no, con i quali incomincia l'inverno torinese». La famiglia Mountassir, dopo lo sgombero, davanti alla porta di casa in via Revello 50, Borgo San Paolo

Persone citate: Amalia Fortin, Parvopasso

Luoghi citati: Alima, Borgo San Paolo, Hanen, Torino