In castigo i negozi della cintura di 1. R.

In castigo i negozi della cintura La Regione: «Rivoli, San Mauro e Beinasco non sono centri turistici» In castigo i negozi della cintura Bocciata l'apertura natalizia del6e8dicembre Ipermercati, shopping-center e negozi dei Comuni della cintura non potranno aprire martedì 8 dicembre, ricorrenza dell'Immacolata, e tantomeno domenica 6 dicembre. Saranno invece liberi di lavorare le due ultime domeniche prima di Natale, il 13 e 20 dicembre. Lo precisa l'assessore regionale al Commercio, Bianca Vetrino, in una lettera inviata ai sindaci di San Mauro, Rivoli e Beinasco. L'assessore sottolinea che le aperture del 6 e 8 dicembre già localmente autorizzate, (e denunciate in Regione e Prefettura da Confesercenti, Ascom e Lega Nord) «non hanno i necessari presupposti di legittimità». Secondo le indicazioni regionali che risalgono al 1984, infatti, «sotto Natale la possibilità di sospendere la chiusura festiva e infrasettimanale è deliminata tra la seconda domenica antecedente il 25 dicembre e il primo gennaio». Fanno eccezione solo i Comuni riconosciuti «ad economia turistica»: sia le grandi città come Torino, un tempo caratterizzate dalla tassa di soggiorno e ora da nuovi parametri, sia alcuni centri minori, cui la Regione ha concesso la facoltà di un'apertura festiva di mezza giornata. E' un'eccezione motivata da «particolari afflussi turistici» in cui non rientrano né Rivoli, San Mauro e Beinasco, né Orbassano, Grugliasco o Venaria. Ne deriva che in tutti i Comuni di cintura il commercio natalizio partirà in ritardo rispetto a Torino. Dove, (ancora in esame l'apertura del 6 dicembre), sono già state programmate l'apertura dell'8 dicembre e l'abolizione della chiusura infrasettimanale dal 6 dicembre in poi. Gli ipermercati che assediano il capoluogo accetteranno di fare da fanalino di coda, oppure upriranno anche loro in anticipo rischiando un'ammenda - irri- soria al loro livello - di 400 mila lire? E i sindaci che hanno autorizzato l'apertura del 6 e dell'8 dicembre faranno marcia indietro, sull'esempio di quello di Rivoli che già ieri ha cancellato l'ordinanza «incriminata»? Sono interrogativi cui i consumatori abbinano qualche altro dubbio: chissà perché Venaria, con il suo castello, non merita il blasone turistico conquistato da paesini al livello di Sanfré. E chissà se è «sportivo», di fronte a questo Natale di crisi, che gli ipermercati di cintura e i loro prezzi «di massa» risultino così penalizzati rispetto alla concorrenza torinese. Ribattono in Regione: «Siamo tenuti ad adeguarci alla normativa nazionale, nonostante vincoli anacronistici. In tanti paesi di campagna regno della "seconda casa", ad esempio, un minimo servizio festivo potrebbe agevolare consumatori e piccoli negozi locali». I [1. r.]

Persone citate: Bianca Vetrino